“L’Avversario” di Tardelli è Roberto Mancini. Il Ct azzurro e un Mondiale mai giocato nel programma in seconda serata su Rai 3
“Tornerei indietro se potessi”, così Roberto Mancini ricorda il Mondiale mai affrontato da giocatore, nel terzo episodio de “L’Avversario”, il nuovo format originale prodotto da Rai Cultura e Stand by me, in onda lunedì 26 giugno alle 23.15 su Rai 3, con la conduzione di Marco Tardelli che racconta la vita di grandi campioni dello sport attraverso gli innumerevoli ostacoli e avversità che hanno dovuto superare, sia in campo che fuori, nel loro cammino verso il successo.
Un Mondiale che è sempre sfuggito a Mancini, forse per orgoglio o per timidezza, fin dagli inizi quando il “Mancio”, appena diciannovenne, viene convocato per la prima volta in Nazionale in occasione di una tournée in America, ma ne viene subito escluso dal Ct Enzo Bearzot dopo essere uscito, a fine partita, con alcuni compagni di squadra, tra cui lo stesso Tardelli.
Non andrà meglio negli anni successivi, tanto che nonostante il talento calcistico puro e la personalità dirompente Mancini non toccherà mai una palla in un Mondiale di calcio né, da Commissario Tecnico della nazionale, riuscirà a parteciparvi. Almeno per ora. I Mondiali sono dunque, nella sua carriera sfolgorante, quasi uno scherzo che il destino continua a mettergli davanti e sono lo spunto per ripercorrere le pagine più belle della sua storia: dai molti trofei vinti prima con la Sampdoria e poi con Lazio al rapporto con l’amico di una vita, Gianluca Vialli, rievocato con un ricordo molto intimo.
Un avvincente racconto dello sport fatto da chi lo sport lo ha vissuto e praticato da campione, che si arricchisce di preziose immagini e filmati di repertorio, come quelle delle partite di Mancini con la Sampdoria nel campionato del 1990/91 quando vinse lo scudetto, una delle ultime grandi imprese del calcio italiano, oppure quelle del Mancini Ct della Nazionale che ha guidato gli Azzurri verso la vittoria di uno storico Europeo nel 2021.