Tumore della prostata ormonosensibile metastatico: dallo studio ARASENS nuove conferme di efficacia e sicurezza di darolutamide in sottogruppi di pazienti
I nuovi dati di sottogruppo dello studio di Fase III ARASENS mostrano i benefici di sopravvivenza globale (OS) di darolutamide più terapia di deprivazione androgenica (ADT) in associazione con docetaxel nei pazienti con tumore della prostata metastatico ormono-sensibile (mHSPC) ad alto e basso volume, nonché ad alto e basso rischio, rispetto a ADT con docetaxel. L’incidenza globale di eventi avversi si mantiene simile nei diversi bracci di trattamento. I risultati completi sono stati illustrati durante una presentazione orale all’ASCO GU Congress 2023 e contemporaneamente pubblicati nel Journal of Clinical Oncology.
“I recenti aggiornamenti e le nuove analisi dello studio ARASENS continuano a confermare l’efficacia e il favorevole profilo di sicurezza di darolutamide nel tumore della prostata ormonosensibile metastatico, specialmente nei pazienti con malattia ad alto volume o ad alto rischio, causa di un bisogno non ancora del tutto soddisfatto malgrado i miglioramenti fino ad ora osservati”, afferma Sergio Bracarda, Presidente della Società Italiana di Uro-Oncologia (SIUrO) e Direttore della S.C. di Oncologia Medica e Traslazionale e del Dipartimento di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni. “I nuovi dati offrono, inoltre, ai clinici maggiori informazioni sulle popolazioni di pazienti con mHSPC che possono trarre beneficio da queste terapie.”
“Nonostante i recenti progressi, resta ancora la necessità di terapie che possano prolungare la sopravvivenza e ritardare la progressione della malattia, salvaguardando la qualità della vita. Questa più recente analisi di sottogruppo dello studio ARASENS mette in evidenza il potenziale di darolutamide come terapia essenziale per i pazienti in diversi setting di malattia del tumore della prostata,” dichiara Tara Frenkl, M.D., Vicepresidente Senior e Direttore Oncology Development in Bayer. “Una parte importante della nostra mission in Bayer è riuscire a trasformare la cura del tumore della prostata e migliorare i risultati dei pazienti nelle diverse fasi della malattia. Ci stiamo impegnando affinché il maggior numero di pazienti eleggibili possa avere l’opportunità di beneficiare di darolutamide.”
Nello studio ARASENS i pazienti sono stati randomizzati 1:1 a ricevere darolutamide più ADT in associazione con docetaxel rispetto a placebo più ADT e docetaxel. La malattia ad alto volume è definita dalla presenza di metastasi viscerali e/o ≥4 metastasi ossee con ≥1 oltre la colonna vertebrale/pelvi, come delineato nei criteri CHAARTED. La malattia ad alto rischio è stata definita con i criteri LATITUDE, che comprendono ≥2 fattori di rischio: un punteggio Gleason di ≥8, ≥3 lesioni ossee, la presenza di metastasi viscerali documentabili. Dei 1.305 pazienti del set di analisi completo, 1.005 (77%) presentavano malattia ad alto volume, 912 (70%) ad alto rischio, 300 (23%) malattia a basso volume, e 393 (30%) a basso rischio.
L’analisi di sottogruppo mostra che darolutamide più ADT in associazione con docetaxel ha prolungato la OS nella malattia ad alto volume (rapporto di rischio [HR]=0,69; 95% CI: 0,57-0,82), rispetto a ADT con docetaxel. È stato osservato un beneficio costante di OS sia nella malattia ad alto rischio (HR=0,71; 95% CI; 0,58-0,86) che in quella a basso rischio (HR=0,62; 95% CI: 0,42-0,90). Nel gruppo numericamente inferiore di pazienti con malattia a basso volume, i risultati suggeriscono un beneficio in termini di sopravvivenza con darolutamide (HR, 0,68; 95% CI, 0,41-1,13). Inoltre, paragonato al braccio con ADT più docetaxel, il braccio di associazione con darolutamide ha mostrato benefici in tutti gli endpoint secondari rilevanti, in tutti i sottogruppi di volume e di rischio. L’incidenza degli eventi avversi correlati al trattamento nei sottogruppi è risultata in linea con quella della popolazione generale di ARASENS.
Solo il 30% dei pazienti con mHSPC sopravvive oltre cinque anni dalla diagnosi. La maggior parte sviluppa il tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), una malattia con una sopravvivenza a lungo termine limitata.
I risultati dell’analisi di sottogruppo si basano sui dati dello studio ARASENS, che mostrano che darolutamide più ADT in associazione con docetaxel riduce significativamente il rischio di morte dei pazienti con mHSPC del 32,5% (HR=0,68; 95% CI 0,57-0,80; P<0,001), rispetto a ADT con docetaxel. Sono stati inoltre osservati benefici nella qualità di vita e negli endpoint rilevanti per i pazienti, tra cui la capacità di mantenere la qualità di vita con il controllo dei sintomi fisici causati dalla malattia e del dolore.
Darolutamide più ADT in associazione con docetaxel è stato recentemente raccomandato per l’autorizzazione alla commercializzazione in EU per il trattamento del mHSPC da parte dello European Medicine Agency’s Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP), la cui decisione definitiva è prevista nei prossimi mesi. Il farmaco è già approvato per la seconda indicazione, mHSPC, in una serie di paesi tra cui gli Stati Uniti. Le richieste di autorizzazione in altri paesi sono in corso o programmate. Sono in corso anche revisioni condotte nell’ambito dell’iniziativa Project Orbis del Centro di eccellenza oncologica della FDA (OCE), che fornisce un quadro per la presentazione e la revisione simultanee delle terapie oncologiche tra le autorità sanitarie internazionali partecipanti.
Darolutamide è studiato in un vasto programma di sviluppo attraverso tre ulteriori ampi studi clinici in corso o pianificati, per analizzare il suo potenziale nei pazienti con tumore della prostata, dalle fasi iniziali della malattia a quelle avanzate. Tra questi, lo studio di Fase III ARANOTE per la valutazione di darolutamide più ADT rispetto alla sola ADT nel mHSPC.
Darolutamide è sviluppato da Bayer insieme a Orion Corporation, un’azienda farmaceutica finlandese che opera in tutto il mondo.