Omicidio Michelle Causo a Primavalle: il movente potrebbe essere un debito di pochi euro. La 17enne è stata uccisa a coltellate, poi il suo corpo è stato gettato nella spazzatura
Potrebbe esserci un debito di poche decine di euro alla base dell’omicidio di Michelle Maria Causo, la diciassettenne romana uccisa mercoledì nel quartiere di Primavalle. Ad essere accusato dell’omicidio è un suo coetaneo, nato e cresciuto a Roma da genitori originari dello Sri Lanka. I due nell’ultimo mese erano diventati molto amici, ma non avevano una relazione. Michelle era fidanzata con un altro ragazzo, che ha dichiarato di essere distrutto una volta appresa la notizia della sua morte.
Il diciassettenne arrestato per l’omicidio, durante l’interrogatorio avrebbe dichiarato che Michelle gli doveva circa 30 euro, questo sarebbe il motivo che li avrebbe spinti a litigare e avrebbe portato poi alla morte di lei. Il ragazzo amante della trap sembra spacciasse droga, reclamizzando il suo commercio sui canali social. Il debito potrebbe riguardare gli stupefacenti? Per costatarlo, spiega l’agenzia Dire (www.dire.it), al momento si stanno effettuando esami tossicologici su Michelle e il 17enne.
L’OMICIDIO DI MICHELLE, UCCISA A COLTELLATE E BUTTATA NELLA SPAZZATURA
L’omicidio di Michelle è avvenuto mercoledì tra le 11 e le 15. A quell’ora in via Dusmetin, nel palazzo in cui vive il suo amico, un testimone lo ha visto scendere dalle scale con un sacco della spazzatura dal quale colava sangue: “Contiene del pesce”, avrebbe detto. Il giovane sarebbe stato poi visto uscire dal proprio palazzo e spingere il carrello per qualche centinaia di metri, fino ai cassonetti di via Stefano Borgia, dove è stato trovato il corpo di Michelle. Quando è stato fermato in casa sua dagli agenti il ragazzo aveva ancora le scarpe sporche di sangue. Nell’abitazione è stato trovata anche la presunta arma del delitto, il coltello con cui Michelle sarebbe stata colpita ripetutamente prima di essere infilata nel sacco dell’immondizia e gettata nella spazzatura.
IL VESCOVO REINA: RAGIONE NEL DEGRADO DELLA NOSTRA CIVILTÀ
“L’omicidio di Primavalle a Roma della giovanissima Michelle Maria Causo ci interpella come Chiesa e come Società Civile. Non possiamo essere silenti perché quanto è avvenuto è assurdo, inconcepibile, puro scatenamento di una folle violenza e sfrenata distruttività. La ragione va cercata nel persistente degrado della nostra civiltà in cui i giovani sono vittime sacrificali di un sistema alienante, incentrato sull’inaridimento della vita interiore e sulla insubordinazione rispetto alle regole della civile convivenza. È evidente che il presente in cui vivono immersi è segnato da una crisi valoriale che le giovani generazioni hanno ereditato dagli adulti, sì, quasi fosse una sorta di pendolo che oscilla tra lo stordimento mortifero e il disinteresse per tutto. Ma allora, se il disagio è soprattutto culturale, non ci sono rimedi a portata di mano, se non un rilancio delle agenzie educative – famiglia, scuola, associazioni, movimenti e comunità cristiane – in grado di contrastare, attraverso la testimonianza, quella nociva deriva del pensiero, lo stordimento dell’anima e la dilagante ignavia che non danno gioia alcuna. Quando si arriva ad uccidere è evidente l’incapacità, da parte di chi commette l’efferato crimine, di cogliere il valore inestimabile della vita. E se a farlo è un giovane ai danni di una sua coetanea, siamo tutti chiamati in causa per aver fatto troppo poco o addirittura essere stati latitanti nell’affermare la forza dell’amore, unico antidoto contro gli oscuri presagi del nostro tempo. E se poi di giustizia vogliamo parlare, essa si potrà ottenere nella misura in cui sapremo sanare ciò che è davvero malato: il cuore della persona umana, indipendentemente dall’età anagrafica. Perché nessuno può dire io non c’entro! La speranza, dunque, è quella di un cambiamento negli stili di vita e nel significato stesso da attribuire all’esistenza umana. Come Diocesi di Roma ci stringiamo nella preghiera attorno ai familiari di Michelle Maria, soprattutto alla cara mamma, esprimendo le nostre più sincere condoglianze per l’immenso dolore che li ha colpiti”. Così in una nota il vescovo Baldo Reina, ausiliare del settore Ovest della diocesi di Roma.