La dermatite atopica è associata a comorbilità atopiche e non atopiche, oltre che a malattie oculari, psichiatriche, infettive, endocrine, autoimmuni e cardiovascolari
La dermatite atopica è associata a comorbilità atopiche e non atopiche, oltre che a malattie oculari, psichiatriche, infettive, endocrine, autoimmuni e cardiovascolari, secondo quanto rilevato da un’ampia revisione della letteratura pubblicata sul Journal of Allergy and Clinical Immunology.
I medici dovrebbero considerare queste comorbilità quando prescrivono la terapia per i pazienti con dermatite atopica, hanno fatto presente il primo autore Jacob Thyssen, responsabile del dipartimento di dermatologia al Bispebjerg Hospital e colleghi. «Nel corso degli anni abbiamo realizzato numerose revisioni sistematiche e metanalisi di altissima qualità per esaminare l’associazione tra la malattia cutanea e quasi tutte le comorbilità ipotizzabili che possono essere comuni o gravi».
Comorbilità atopiche e non atopiche
In generale, il 40,5% dei pazienti presentava anche rinite, il 25,7% asma e il 14,2% entrambe le condizioni oltre all’eczema. Inoltre il 28,6% degli adulti aveva sensibilità alimentare e il 24,1% allergie alimentari, con percentuali ancora più elevate nei bambini.
Le probabilità di avere una malattia atopica tra i pazienti erano 3-4 volte più elevate, in parte a causa della genetica condivisa, con rischi crescenti all’aumentare della gravità della dermatite. La dermatite atopica è risultata anche associata alle forme allergiche e non allergiche di asma e rinite, con una frequenza più elevata di poliposi nasale ed esofagite eosinofila.
Quando si considera il trattamento, gli autori consigliano ai medici di sottoporre i pazienti a uno screening per i sintomi atopici gastrointestinali e respiratori, dal momento che potrebbero influire sulla selezione della terapia.
Anche la malattia oculare era associata all’eczema, con congiuntivite segnalata dal 31,7% dei pazienti rispetto al 13,3% dei controlli. La congiuntivite allergica era la più comune, meno frequenti la cheratocongiuntivite atopica e la congiuntivite infettiva.
Inoltre il 22% dei pazienti con dermatite atopica ha riportato blefarite, il 9,1% secchezza oculare e l’1,4% cheratite, da qui il consiglio ai medici di chiedere ai pazienti informazioni sui sintomi oculari e di eseguire esami clinici, se pertinenti.
Impatto sulla salute mentale
I ricercatori hanno definito potenzialmente sostanziale l’impatto della dermatite atopica sulla salute mentale, con probabilità significativamente più elevate di incorrere in depressione e ansia negli adulti, depressione nei bambini e idee suicidarie in adulti e adolescenti.
Tra gli adulti il 20,1% ha riportato depressione, il 14,9% depressione clinica, il 29,3% ha riferito uso di antidepressivi e il 12,2% idee suicidarie, in confronto rispettivamente al 14,8%, 12,6%, 20,3% e 6,4% tra i controlli. I tassi di depressione tra i bambini erano del 29,3% con eczema e del 20,3% senza malattia cutanea.
I trattamenti topici, sistemici orali e biologici per la dermatite atopica hanno migliorato la depressione e i sintomi depressivi, suggerendo che questi sintomi possono essere correlati alla gravità della malattia cutanea e modificabili in caso di ridotta gravità dalla stessa.
Associazione con malattie autoimmuni
Le probabilità di alopecia areata sono aumentate fino a 10 volte con un’associazione bidirezionale e rischi maggiori al crescere delle ulteriori condizioni atopiche concomitanti del paziente.
Vitiligine, orticaria cronica, malattia celiaca, malattia infiammatoria intestinale, lupus eritematoso sistemico e artrite reumatoide erano 1,5-2 volte più comuni, in parte a causa delle varianti di rischio genetico condiviso, con rischi elevati di malattia autoimmune tra i pazienti con una storia di fumo. Nello specifico, il 7,9% degli adulti e il 2% dei bambini con dermatite atopica soffriva anche di una malattia autoimmune, rispetto al 5,7% degli adulti e all’1% dei bambini di controllo. L’eczema era inoltre associato a 18 su 32 disordini autoimmuni negli adulti e a 13 su 24 nei bambini.
I ricercatori hanno anche rilevato una correlazione con fumo, sovrappeso e obesità in Asia e Nord America, oltre a un’associazione positiva con l’ipertensione, in particolare in caso di malattia cutanea malattia grave e rischi elevati negli utilizzatori di ciclosporina.
L’uso prolungato e intenso di corticosteroidi topici spiega in parte un rischio elevato di diabete di tipo 2, insieme a un rischio lievemente elevato di vari esiti di malattie cardiovascolari.
Aumento del rischio di infezioni
Dal momento che la dermatite atopica compromette l’immunità cellulare, aumentano i rischi di infezione virale della pelle, con associazioni con herpes simplex, varicella zoster, verruche, mollusco contagioso e con un rischio leggermente aumentato di infezioni da SARS-CoV-2.
L’eczema ha anche aumentato di 20 volte il rischio di colonizzazione da Staphylococcus aureus in funzione della gravità dalla malattia, insieme a un’associazione con infezione da stafilococco resistente alla meticillina.
I ricercatori hanno inoltre riscontrato un aumento di 1,3-2 volte del rischio di infezione dell’orecchio, mal di gola e infezione del tratto urinario, oltre a un aumento del rischio di infezioni del tratto respiratorio superiore e inferiore e un aumento del rischio di 1,5 volte per la tubercolosi.
Anche l’abitudine al fumo, l’inattività fisica, la carenza di vitamina D, l’uso di corticosteroidi e psicolettici e altri fattori di rischio per l’osteoporosi sono stati associati alla dermatite atopica, hanno scritto gli autori, indicando che questi pazienti possono indirettamente essere a maggior rischio di osteoporosi e fratture osteoporotiche maggiori.
Farmaci biologici e JAK inibitori preferibili in pazienti selezionati
«Le malattie allergiche, i problemi di salute mentale e le infezioni si verificano molto frequentemente nei pazienti con dermatite atopica, mentre le malattie autoimmuni e i principali eventi avversi cardiovascolari sono meno comuni in numeri assoluti» hanno sintetizzato gli autori.
Per via di queste associazioni, hanno suggerito che i JAK inibitori e i biologici approvati per le malattie intestinali, l’artrite reumatoide, l’alopecia areata e l’asma grave potrebbero essere preferibili in pazienti selezionati con malattia autoimmune concomitante. Tuttavia, a causa di un’associazione tra l’uso di JAK inibitori e l’aumento del rischio di cancro, i medici dovrebbero dare la priorità ad altri trattamenti nei pazienti con questi fattori di rischio. Inoltre i JAK inibitori possono aumentare le infezioni, che nei pazienti con eczema sono di per sé più comuni.
«Nel complesso, hanno concluso i ricercatori, i medici dovrebbero essere consapevoli di queste associazioni e del loro impatto sulla malattia cutanea, nonché di come possono influenzare il trattamento».
Referenze
Thyssen JP et al. Comorbidities of atopic dermatitis-what does the evidence say? J Allergy Clin Immunol. 2023 Jan 6;S0091-6749(22)01653-0.