Polonia e Ungheria si mettono di traverso: salta l’accordo sui migranti


Al Consiglio europeo salta l’intesa sui migranti: Giorgia Meloni ha provato inutilmente a mediare con i leader di Polonia e Ungheria con cui condivide lo schieramento politico

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L’accordo sui migranti salta, Polonia e Ungheria non ci stanno: i tentativi di mediazione con Polonia e Ungheria, che Giorgia Meloni ha tentato su richiesta del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, non hanno raggiunto il risultato sperato. E quindi al momento l’accordo in tema di migranti tra i leader europei rimane in stallo. In Italia l’opposizione grida alla ‘debacle’ di Meloni e denuncia il “cortocircuito sovranista della destra estrema europea“.

COSA È SUCCESSO

Polonia e Ungheria non erano d’accordo sulle conclusioni finali in tema di migrazione e avevano fatto pressione per introdurre un paragrafo che ricordasse la necessità di adottare le decisioni su nuove norme Ue in materia di immigrazione all’unanimità tra i 27 ministri (anziché a maggioranza qualificata, come previsto dai trattati europei). Il paragrafo non è stato inserito: il presidente Michel ha optato per la presentazione di un testo a suo nome. Di fatto, però, il Consiglio Europeo si è concluso senza un accordo sulla formulazione delle conclusioni finali sul tema dell’immigrazione.

POLONIA E UNGHERIA VOLEVANO INTRODURRE “L’UNANIMITÀ

I governi di Polonia e Ungheria hanno rifiutato il riconoscimento dell’adozione del mandato negoziale da parte dei ministri degli Interni dei regolamenti sulle procedure e la gestione della migrazione e l’asilo avvenuta lo scorso 8 giugno. “Polonia e l’Ungheria hanno dichiarato che, in linea con le precedenti conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2016, giugno 2018 e giugno 2019, è necessario raggiungere l’unanimità su un’efficace politica di migrazione e asilo, e il trasferimento e il reinsediamento dovrebbero essere su base volontaria”: questo è quanto si legge nelle conclusioni del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che includono i capitoli estromessi dal testo delle conclusioni finali adottate da tutti i 27 leader europei al termine della due giorni di summit che si è svolta a Bruxelles.

MELONI: “IMPRESSA SVOLTA TOTALE IN DIBATTITO UE”

Non sono mai delusa da chi difende interessi nazionali come Polonia e Ungheria: le loro richieste non intaccano le priorità che l’Italia ha nel campo della dimensione esterna, bensì la dimensione interna di cui tratta il patto sulla migrazione e l’asilo”, ha commentato Giorgia Meloni da Bruxelles. “Finché cerchiamo soluzioni su come gestire migranti quando arrivano sul territorio europeo non troveremo mai unanimità perché gli interessi geografici sono diversi: l’unico modo per affrontare questioni tutti insieme è lavorare sulla dimensione esterna e su questo siamo riusciti a imprimere una svolta totale in questo dibattito”, ha spiegato Meloni.

MELONI: “PATTO NON È SOLUZIONE PERFETTA, BLOCCARE FLUSSI A MONTE”

“La soluzione per la gestione del fenomeno migratorio non è quella di scaricare il problema sul proprio vicino, per questo la discussione del Patto di migrazione e asilo è secondaria e la proposta raggiunta non è neanche perfetta, sebbene sia migliore: io chiedo di fermare migrazione illegale a monte, e di farlo con un partenariato strategico che è utile anche per l’Africa e che restituisce all’Europa la capacità di giocare ruolo da protagonista”. Lo ha dichiarato alla stampa la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni a margine del Consiglio europeo che si è concluso a Bruxelles, durante il quale i leader hanno escluso il capitolo relativo all’immigrazione dal testo finale delle conclusioni adottate, in cui Polonia e Ungheria sostenevano l’introduzione di un riferimento alla necessità di approvare decisioni all’unanimità tra i 27 ministri in questo campo.

“Non chiedo ricollocamenti, non sono una mia priorità: continuamo a lavorare perchè si possa finalmente affrontare il tema in maniera strutturale“, ha aggiunto Meloni.

RICCIARDI (PD): “DEBACLE MELONI”

Il Consiglio Ue è stata una debacle, soprattutto, sui migranti con buona pace dell’entusiasmo posticcio di Meloni e Fitto a cui consiglio di occuparsi del rischio fallimento PNRR. Alla premier ricordo che c’è sempre qualcuno più sovranista di lei. Altro che difesa dell’interesse nazionale: l’Italia è sempre più isolata a causa della propaganda populista e demagogica di questo governo che parla tanto ma fa davvero poco”. Così Toni Ricciardi, vicepresidente dei deputati del Pd.

MAGI A MELONI: “C’È SEMPRE QUALCUNO PIU’ SOVRANISTA DI TE”

“Il mancato accordo sui migranti in Europa svela il cortocircuito sovranista della destra estrema europea rappresentato da Polonia, Ungheria e, ahimè, Italia. Il tentativo di Giorgia Meloni di mediare con questi due Paesi si è infranto proprio sull’Europa delle Nazioni che tanto piace alla nostra Premier e che noi, invece, federalisti europei, vorremmo per sempre metterci alle spalle. Giorgia Meloni è vittima dei veti di due Paesi che, esattamente come vorrebbe lei, esercitano a pieno la ‘sovranità’ e blaterano di ‘difesa dei confini’. Peccato che tutto questo cozzi con l’interesse dell’Italia. A Meloni mi viene da dire ‘Cara Giorgia, hai visto? C’è sempre qualcuno più sovranista di te”. Lo dichiara il segretario di +Europa Riccardo Magi come riferisce la Dire (www.dire.it).