Parkinson: diagnosi precoce da test di amplificazione dei semi di alfa-sinucleina


Un test di amplificazione dei semi di alfa-sinucleina (αSyn-SAA) identifica accuratamente le persone con malattia di Parkinson secondo un nuovo studio

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Un test di amplificazione dei semi di alfa-sinucleina (αSyn-SAA) identifica accuratamente le persone con malattia di Parkinson (PD), così come quelle a rischio di PD o con sintomi precoci e prodromici, e fornisce informazioni sui sottotipi molecolari. È quanto indicano i risultati di una nuova ricerca pubblicata su “Lancet Neurology”.

«Identificare un biomarcatore efficace per PD potrebbe avere profonde implicazioni per il modo in cui trattiamo la condizione, rendendo potenzialmente possibile diagnosticare le persone in anticipo, identificare i migliori trattamenti per diversi sottogruppi di pazienti e accelerare gli studi clinici» scrivono gli autori dello studio, guidati da Andrew Siderowf, della Perelman School of Medicine dell’University of Pennsylvania, a Philadelphia (Usa).

«I nostri risultati suggeriscono che la tecnica αSyn-SAA è altamente accurata nel rilevare il biomarcatore per PD indipendentemente dalle caratteristiche cliniche, rendendo possibile diagnosticare con precisione la malattia nei pazienti nelle fasi iniziali» aggiungono.

Elevati valori di specificità e sensibilità
I ricercatori hanno valutato l’utilità di αSyn-SAA in un’analisi trasversale di 1123 partecipanti alla coorte Parkinson’s Progression Markers Initiative (PPMI) condotta in 33 ambulatori accademici di neurologia di 12 paesi.

La coorte comprendeva individui con PD sporadico da varianti LRRK2 o GBA, controlli sani, individui con sindromi cliniche prodromiche al PD (disturbo del comportamento del sonno con movimento rapido degli occhi [RBD] o iposmia) e portatori non manifesti di varianti LRRK2 e GBA. I campioni di liquido cerebrospinale (CSF) di ciascun partecipante sono stati analizzati utilizzando l’αSyn-SAA.

Nel complesso, αSyn-SAA ha differenziato i controlli PD da quelli sani con una sensibilità dell’87,7% e una specificità del 96,3%. La sensibilità del test variava tra i sottogruppi in base alle caratteristiche genetiche e cliniche. Tra i sottogruppi genetici di PD, la sensibilità era più alta per GBA PD (95,9%), seguita da PD sporadico (93,3%), e più bassa per LRRK2 PD (67,5%).

Iposmia identificata come predittore più robusto di positività al test
Tra le caratteristiche cliniche, l’iposmia era il predittore più robusto di un risultato positivo al test. Su tutti i casi di PD con iposmia, la sensibilità del test è stata del 97,2%, rispetto al 63,0% per PD senza disfunzione olfattiva. Combinando le caratteristiche genetiche e cliniche, la sensibilità di dell’αSyn-SAA positivo nel PD sporadico con deficit olfattivo è stata del 98,6%, rispetto al 78,3% del PD sporadico senza iposmia.

La maggior parte dei partecipanti con sintomi prodromici (86%) con RBD e iposmia ha avuto risultati positivi al test αSyn-SAA, indicando che avevano aggregati di α-sinucleina nonostante non avessero avuto ancora diagnosi PD.Tra quelli reclutati in base alla loro perdita dell’olfatto, l’89% (16 su 18 partecipanti) ha avuto risultati αSyn-SAA-positivi. Allo stesso modo, in quelli con RBD, risultati positivi di αSyn-SAA erano presenti nell’85% dei casi (28 su 33). Nessun’altra caratteristica clinica è stata associata a un risultato αSyn-SAA positivo.

Nei partecipanti portatori di varianti LRRK2 o GBA ma senza diagnosi di PD o sintomi prodromici (portatori non manifesti), il 9% (14 su 159) e il 7% (11 su 151), rispettivamente, hanno avuto risultati αSyn-SAA positivi.

Rilevazione di sintomi prodromici prima della diagnosi di malattia
Ad oggi, questa è la più grande analisi di α-Syn-SAA per la diagnosi biochimica di PD, dicono i ricercatori. I risultati – scrivono – mostrano che il test classifica le persone con PD con «alta sensibilità e specificità, fornisce informazioni sull’eterogeneità molecolare e rileva individui con sintomi prodromici prima della diagnosi».

«Questi risultati suggeriscono un ruolo cruciale di questo test in termini di sviluppo terapeutico» aggiungono Siderowf e colleghi «sia nell’identificazione di sottogruppi patologicamente definiti di persone con PD sia per stabilire coorti a rischio stabilite mediante biomarcatori».

Da notare, infine, che Amprion, azienda laboratoristica di San Diego (Usa) specializzata nel test di biomarcatori anche per altre forme di demenza (Alzheimer, a corpi di Lewy, prioni)  ha commercializzato il test (denominato “SYNTap”), che può essere ordinato online.

Una svolta in termini diagnostici e di ricerca, secondo l’editoriale
Le autrici di un editoriale di accompagnamento fanno notare che lo studio «pone le basi per una diagnosi biologica» di PD.

«Siamo entrati in una nuova era di sviluppo di biomarcatori e trattamenti per PD. La possibilità di rilevare una α-sinucleina mal ripiegata (misfolded), il segno patologico distintivo della malattia di Parkinson, impiegando un test di amplificazione dei semi di α-sinucleina, è uno sviluppo ‘seminale’» scrivono Daniela Berg, del Dipartimento di Neurologia presso la Christian-Albrechts-Universität zu Kiel e l’Universitätsklinikum Schleswig-Holstein – Campus Kiel, e Christine Klein, dell’Istituto di Neurogenetica dell’Universität zu Lübeck e dell’Universitätsklinikum Schleswig-Holstein – Campus Lübeck (Germania).

«Tuttavia», aggiungono, «per sfruttare appieno l’enorme potenziale dell’amplificazione dei semi di α-sinucleina, il test dovrebbe essere eseguito nel sangue piuttosto che nel liquido cerebrospinale, con un approccio meno invasivo che si è dimostrato praticabile».

«Sebbene il metodo basato sul sangue debba essere ulteriormente elaborato per migliorarne gli aspetti di scalabilità, il metodo di amplificazione dei semi di α-sinucleina è un punto di svolta nella diagnostica, nella ricerca e negli studi di trattamento della malattia di Parkinson» concludono.

Fonti:
Siderowf A, Concha-Marambio L, Lafontant DE, et al. Assessment of heterogeneity among participants in the Parkinson’s Progression Markers Initiative cohort using α-synuclein seed amplification: a cross-sectional study. Lancet Neurol. 2023;22:407-17. doi: 10.1016/S1474-4422(23)00109-6. leggi

Berg D, Klein C. α-synuclein seed amplification and its uses in Parkinson’s disease. Lancet Neurol. 2023;22:369-71. doi: 10.1016/S1474-4422(23)00124-2. leggi