Sclerosi sistemica: biomarcatori sierici per individuare interstiziopatie


Biomarcatori sierici potrebbero migliorare la stratificazione del rischio e la diagnosi di malattia polmonare interstiziale nei pazienti con sclerosi sistemica

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Stando ai risultati di uno studio recentemente pubblicato su Arthritis & Rheumatology, il ricorso ad un indice composito di biomarcatori sierici potrebbe migliorare la stratificazione del rischio e la diagnosi di malattia polmonare interstiziale nei pazienti con sclerosi sistemica (SSC-ILD).

Razionale e disegno dello studio
“L’ILD è rilevabile fino all’80% dei pazienti con sclerosi sistemica (SSc) e rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità”, scrivono i ricercatori nell’introduzione allo studio -. Tuttavia, una diagnosi definitiva di SSc-ILD può rimanere sospesa fino a quando non si verifica un danno polmonare irreversibile”.

“L’identificazione tempestiva e accurata della SSc-ILD per guidare le decisioni di gestione precoce – continuano – è dunque sempre più urgente, grazie alla presenza di terapie efficaci per stabilizzare e rallentare la progressione della malattia. Per ridurre il ritardo nella diagnosi, è stato raccomandato lo screening dei pazienti affetti da SSc con tomografia computerizzata a alta risoluzione elevata (HRCT), insieme all’esecuzione regolare di test di funzionalità polmonare”.

Per esaminare le performance di possibili batterie composite di biomarcatori sierici per l’identificazione e la stratificazione del rischio di SSc-ILD, i ricercatori hanno valutato 28 biomarcatori ematici prespecificati, utilizzando coorti di sviluppo e validazione dell’Australian Scleroderma Cohort Study (ASCS) e del registro australiano IPF (AIPFR).

I pazienti di queste coorti sono stati valutati e misurati al basale e, successivamente, ogni 12 mesi. Le metriche registrate prevedevano determinazioni cliniche, terapia immunomodulante, punteggi della qualità di vita correlata alla salute ed outcome. I ricercatori hanno incluso tutti i pazienti per i quali erano disponibili dati sufficienti, comprese le diagnosi di ILD e le informazioni sulla funzionalità polmonare. Non solo: sono stati inclusi anche pazienti con SSc senza ILD, seguiti ogni 6 mesi, e soggetti di controllo sani senza storia di fumo o altre malattie polmonari.

I biomarcatori sono stati selezionati in seguito a una revisione sistematica della letteratura e comprendevano 28 diversi potenziali marcatori.

Risultati principali
L’analisi ha incluso 259 pazienti con SSC-ILD, 179 pazienti con SSc ma senza ILD, 172 pazienti con fibrosi polmonare idiopatica e 30 individui sani di controllo. Complessivamente, un indice composito comprendente SP-D, Ca15-3 e ICAM-1 è risultato “fortemente associato” alla SSc-ILD, indipendentemente da età, stato di fumatore, sesso o infezione polmonare (OR = 12,72; 95% CI, 4,59-35,21), secondo i ricercatori. Nei pazienti con SSc, un punteggio più alto dell’indice era anche legato ad una maggiore severità di malattia al basale.

Riassumendo
In conclusione, lo studio ha identificato un semplice indice composito di biomarcatori sierici, composto da SP-D, Ca15-3 e ICAM-1, che rafforza le prestazioni dei singoli biomarcatori in termini di capacità di discriminare la ILD nella SSc. Tale indice, inoltre, è risultato associato alla severità di malattia, indipendentemente dalle variabili cliniche.

Tali risultati, pertanto, suffragano la conduzione di ulteriori indagini su questi indici compositi da utilizzare come test obiettivi e minimamente invasivi, a complemento delle attuali modalità diagnostiche, al fine di migliorare la precisione diagnostica e la stratificazione del rischio di ILD nella SSc.

Bibliografia
Jee AS, et al. composite serum biomarker index for the diagnosis of systemic sclerosis interstitial lung disease: a multicentre, observational, cohort study. Arthritis Rheumatol. 2023;doi:10.1002/art.42491.
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