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Al via il primo studio sull’uso della vareniclina per smettere di svapare

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Come aiutare gli svapatori a smettere? Primo trial randomizzato al mondo valuta l’uso della vareniclina per smettere di svapare

La popolarità dei dispositivi elettronici a rilascio di nicotina, come le sigarette elettroniche, è in costante aumento. Tra i fumatori di sigarette, chi sceglie le e-cig riferisce di acquistarle principalmente per astenersi dal fumare e alleviare i sintomi da astinenza da sigarette tradizionali, risparmiare denaro e avere un’esperienza di “fumo” con rischi per la salute ridotti. Tuttavia, la percezione che le sigarette elettroniche siano ugualmente o addirittura più dannose delle sigarette combustibili è aumentata tra molti utenti ed è stato rilevato un crescente interesse a smettere anche con i dispositivi elettronici.

Non è chiaro se le linee guida esistenti per smettere di fumare possano essere applicate ai prodotti da svapo e non sono disponibili studi sull’efficacia dei farmaci approvati nei percorsi di smoking cessation per favorire anche la cessazione da sigaretta elettronica.

La vareniclina, un farmaco che allevia i sintomi dell’astinenza da nicotina e reduce il desiderio di fumare, è il farmaco più efficace per smettere. Tuttavia, l’efficacia e la sicurezza della vareniclina all’interno di percorsi di vaping cessation non sono state mai studiate. Per valutare queste linee di intervento, i ricercatori del CoEHAR hanno condotto il primo studio controllato randomizzato sulla vareniclina in 140 svapatori esclusivi, esaminando le percentuali di astinenza dalle sigarette elettroniche.

Lo studio “ Varenicline and counseling for vaping cessation: A double-blind, randomized, parallel-group, placebo-controlled trial“, dimostra per la prima volta che l’utilizzo della vareniclina in un programma di cessazione tra chi utilizza le sigarette elettroniche e intende smettere, può risultare efficace nell’astinenza totale. Il tasso di astinenza dalla sigaretta elettronica nel gruppo vareniclina si è attestato al 34,3%, significativamente superiore a quello del 17,2% rilevato nel gruppo placebo. Inoltre, la vareniclina ha dimostrato di avere un profilo di sicurezza accettabile.

Considerando il campione di svapatori che abbiamo incluso nello studio, la vareniclina raddoppia le possibilità di smettere di svapare” spiega Pasquale Caponetto, docente di psicologia clinica dell’Università di Catania e primo autore dello studio “un dato importantissimo, considerando che la vareniclina serve solo ad alleviare i sintomi dell’astinenza e non sostituisce minimamente tutti quei rituali connessi allo svapare”.

Lo svapo è un approccio di riduzione del danno e può portare alla cessazione del fumo. Qui stabiliamo il principio che per coloro che cercano una cessazione completa della nicotina, la vareniclina combinata con il supporto professionale può aiutarli a farlo” commenta il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR.

LO STUDIO

Particolare attenzione è stata posta nella ricerca e selezione dei partecipanti: sono stati inclusi solo svapatori adulti che utilizzavano sigarette elettroniche quotidianamente e con alle spalle almeno un tentativo di cessazione fallito. Divisi in due gruppi, a cui è stata somministrata in maniera randomizzata la vareniclina o un placebo, è stata fornita assistenza psicologica da professionisti della cessazione , esperti di dipendenza da nicotina e da sigaretta elettronica, per massimizzare l’efficacia del  trattamento farmacologico. L’astinenza prolungata è stata verificata attraverso la misurazione dei livelli di cotinina presenti nella saliva dei partecipanti. Considerando l’intero campione, la riduzione del consumo di sigarette elettroniche è stata osservata per il 33.6% e 26.3% alla settimana 12 e 24 rispettivamente. Nessun partecipante dello studio è ricaduto nel vizio del fumo di sigaretta.

Credo che il successo della nostra strategia sia stato quello di fornire a partecipanti altamente motivati un approccio combinato per la cessazione da svapo: un piano strutturato di riduzione dello svapo associato all’uso di un farmaco che controlla la dipendenza da nicotina” spiega il prof. Polosa.

È stato rilevato che la presenza di conviventi svapatori e alti livelli di ansia riducono significativamente le possibilità di astenersi con successo dall’utilizzo di sigarette elettroniche. Questo studio suggerisce che l’utilizzo della vareniclina, all’interno di un programma di cessazione dello svapo per utilizzatori adulti di sigarette elettroniche, può portare a un’astinenza prolungata senza gravi effetti avversi. Tali risultati potrebbero coadiuvare gli sforzi delle autorità sanitarie nell’assistere i consumatori che desiderano raggiungere una completa cessazione della nicotina.

Tuttavia, è essenziale condurre studi di follow-up più lunghi per verificare l’efficacia a lungo termine.

LINK ALLO STUDIO: https://link.springer.com/article/10.1186/s12916-023-02919-2 

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