Brescia, Capitale italiana della Cultura 2023 con Bergamo, è la protagonista del nuovo appuntamento con “A Sua immagine” su Rai 1
Brescia, che con Bergamo è Capitale italiana della Cultura 2023, è la protagonista del nuovo appuntamento con “A Sua immagine”, il programma di approfondimento religioso di Rai Cultura, in onda sabato 8 luglio alle 16.00 su Rai1. Conosciuta soprattutto per la sua importanza industriale ed economica, la città lombarda ha anche un valore storico eccezionale: oltre a ospitare i resti romani probabilmente più importanti dell’intera Italia settentrionale, Brescia conserva infatti straordinarie testimonianze di epoca longobarda, come la Vittoria Alata, bronzo di epoca imperiale e la Croce di Desiderio, esempio unico di arte orafa fra l’ottavo e il nono secolo.
Lorena Bianchetti farà conoscere invece Brescia, come luogo di grande spiritualità, che ha dato i natali a San Paolo VI, il papa dell’ecumenismo e del Concilio e ospita le spoglie di sant’Angela Merici, che nel XVI secolo operò una vera rivoluzione per la condizione femminile, sia in ambito ecclesiale, sia in quello civile.
Paolo Balduzzi condurrà i telespettatori alla scoperta di luoghi incantevoli e densi di spiritualità sulle sponde del Lago d’Iseo, mentre per “Le Ragioni della Speranza” prosegue il viaggio di Suor Agnese Rondi con la sua macchina fotografica, tra luoghi e incontri per comprendere meglio il Vangelo. In questa puntata, Suor Agnese sarà a Roma dove partendo da “La Vocazione di Matteo” di Caravaggio, con alcune persone che hanno ben chiara la loro vocazione, spiegherà il Vangelo della domenica, in cui si rivela la logica di Dio: stare accanto agli ultimi.
A Casa Scalabrini 634 si scoprirà un vero e proprio museo a cielo aperto che racconta la storia delle migrazioni a Roma. Andrea Satta, cantante dei Tetes de Bois, scrittore e pediatra, racconterà di un viaggio in bici con suo figlio seguendo la memoria di un viaggio fatto da suo padre, prigioniero nel campo di concentramento nazista di Legenfeld, ma parlerà anche di come un ambulatorio pediatrico di periferia possa creare comunità e famiglia e di come si possa incidere positivamente sul reale attraverso l’arte.