L’osservatorio marino d’altura W1M3A torna in funzione


Dopo quasi un anno di lavori, si sono concluse con successo le operazioni di refitting dell’osservatorio marino d’altura W1M3A

W1M3A

Dopo quasi un anno di lavori, si sono concluse con successo le operazioni di refitting dell’osservatorio marino d’altura W1M3A.

Il sistema osservativo W1M3A, una delle più antiche infrastrutture dell’Ente essendo stato costruito nel 1970, dopo più di 13 anni consecutivi di permanenza in mare è stato sottoposto ad una operazione di manutenzione con il contributo dell’Ente e del progetto regionale BlueLabNet a valere sul bando “Sostegno alle infrastrutture di ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi regionali” (Programma operativo Regionale 2014-2020 – Regione Liguria).

A inizio maggio ha ripreso il suo posto di sentinella delle condizioni meteo-marine al centro del Mar Ligure.

Le operazioni di pulizia, sabbiatura, riverniciatura e adeguamento della struttura, danneggiata nel 2014 a seguito di una collisione con un cargo, sono state effettuate dal Cantiere Palumbo Superyachts di Savona e hanno avuto una durata di circa un anno.

“Il sistema osservativo W1M3A è stato recuperato ad agosto 2022 e riposizionato ad inizio maggio 2023 e finalmente da questa settimana è nuovamente operativo”, spiegano i ricercatori Roberto Bozzano e Sara Pensieri, che ne curano lo sviluppo tecnologico e scientifico. “L’osservatorio, posizionato al centro del Mar Ligure, nella zona del cosiddetto Santuario Pelagos, è ormeggiato su un fondale di 1200 m e consente di monitorare le variabili essenziali oceaniche e di fornire un supporto fondamentale per lo studio dei processi fisici all’interfaccia aria-mare e lungo la colonna d’acqua, l’acidificazione degli oceani ed il monitoraggio del rumore ambientale marino. I dati acquisiti dall’osservatorio sono resi disponibili in tempo quasi reale in modalità “open access” attraverso il portale dell’osservatorio (www.w1m3a.cnr.it). L’infrastruttura offre accesso a ricercatori e PMI per installazione e verifica operativa di strumenti e tecnologie innovative, test di materiali immersi e in atmosfera e acquisizione di dati di particolare interesse.”

L’osservatorio è parte di due consorzi Europei di infrastrutture: l’European Multidisciplinary Seafloor and water column Observatory (ERIC-EMSO) che mira a esplorare gli oceani, per ottenere una migliore comprensione dei fenomeni che si verificano all’interno e al di sotto di essi e per spiegare il ruolo fondamentale che questi fenomeni svolgono nei più ampi sistemi terrestri e dell’Integrated Carbon Observation System (ERIC-ICOS) volto ad ottenere misurazioni accurate della concentrazione dei gas serra in atmosfera, in mare e nell’ecosistema terrestre, fornendo dati a supporto dei decisori per implementare strategie di contrasto al cambiamento climatico ed ai suoi impatti.