Alla figura di Giuseppe Dosi è dedicato lo speciale di “Italiani” in onda martedì 11 luglio alle 22.10 su Rai Storia, in occasione dei 171 anni della Polizia di Stato
È stato tra i promotori della moderna “Interpol” – la rete che lega le polizie di tutto il mondo – e anche uno dei suoi funzionari più esperti. Con quarantatré anni di servizio e oltre trentamila pratiche evase, i suoi successi non si contano. Alla figura di Giuseppe Dosi è dedicato lo speciale di “Italiani” in onda martedì 11 luglio alle 22.10 su Rai Storia, in occasione dei 171 anni della Polizia di Stato. Il filmato si apre con i ricordi di un’intera vita professionale che il poliziotto, interpretato da un attore, racconta a un giornalista de “L’Europeo” nella Roma del 1956. Dopo gli esordi da investigatore di successo – negli anni ‘20 – e una difficile convivenza con il fascismo, Giuseppe Dosi diventa – negli anni Cinquanta, prima della pensione – uno dei promotori di una Commissione Internazionale di Polizia Criminale, che lui stesso battezza Interpol, conducendo importanti inchieste contro traffici di droga, la mafia italo-americana e la “tratta delle bianche”.
Il programma, realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato e il suo Museo Storico e con il Museo della Liberazione, è arricchito da riprese originali, anche nel carcere di Regina Coeli di Roma, e di molte testimonianze tra le quali quella della figlia prediletta, Maria Letizia Dosi; dello storico dell’età contemporanea Mauro Canali.
Importanti documenti storici inediti e fotografie mai visti né pubblicati prima sono state cortesemente forniti dal Museo della Liberazione di Via Tasso, che ospita il Fondo Dosi, ancora in corso di inventariazione. La direzione del carcere di Regina Coeli, infine, ha consentito le riprese nei padiglioni storici in cui Dosi fu detenuto durante il fascismo.