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L’Irlanda fa segnare il record di incubatori d’innovazione

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“Report on Incubators and Accelerators in Ireland”: a cura del Politecnico di Torino: l’Irlanda conta il maggior numero di incubatori per numero di abitanti

Rispetto ai principali Paesi europei, l’Irlanda conta il maggior numero di incubatori e acceleratori per numero di abitanti. In Irlanda, infatti, ci sono 13,47 incubatori per milione di abitanti, contro 4,16 dell’Italia, 3,17 della Germania, 7,63 dei Paesi Bassi, 4,15 della Francia e 4,60 della Spagna.

Lo rivela il “Report on Incubators and Accelerators in Ireland” a cura del Social Innovation Monitor (SIM) del Politecnico di Torino.

In Irlanda, infatti, ci sono ben 69 incubatori (la definizione include anche gli acceleratori), di cui 19 presso le Università e quattro gestiti direttamente da grandi imprese.

Un ecosistema di startup forte e dinamico è vitale per il futuro del Paese. Anche nel 2022 Enterprise Ireland, lagenzia governativa per lo sviluppo, si è confermata il più attivo Venture Capital dEuropa. Nel 2022, Enterprise Ireland ha investito 27 milioni di euro in 161 nuove startup, di cui il 36% fondate da donne.

Il “Report on Incubators and Accelerators in Ireland” appena presentato è stato redatto dal team del professor Paolo Landoni, direttore del SIM al Politecnico di Torino, in collaborazione con la Technological University of the Shannon, l’ University College Dublin l’Irish Research Council (IRC), Social Innovation Teams e Molten Rock. Il Social Innovation Monitor (SIM) è un team di ricercatori e docenti di diverse università interessati all’innovazione e all’imprenditorialità con significativo impatto sociale e ambientale. Il report sull’Irlanda segue quelli già pubblicati su Italia, Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito, e sarà seguito da un report completo, con analisi ancora più esaustive, che sarà pubblicato nelle prossime settimane.

L’Irlanda da tempo ha puntato sugli incubatori per far correre veloce l’innovazione. Tra il 2014 e il 2021 sono stati creati ben 40 centri sparsi per l’isola, anche se Dublino ha la densità maggiore, concentrando il 43% del totale.

Per quanto riguarda i settori delle organizzazioni a significativo impatto sociale o ambientale, il report mostra come il settore industriale più supportato è di gran lunga quello relativo alla Salute (30%) seguito da Ambiente e Agricoltura e Allevamento con il 12,5%.

Dei 69 incubatori irlandesi, la ricerca ne ha analizzati puntualmente 24, come spiegano Massimiliano Zanotto, Ph.D. Researcher, Technological University of the Shannon e direttore della ricerca, e Giuliano Sansone, Assistant Professor, University College Dublin.

Quasi il 70% del campione sta supportando startup che hanno lo scopo di introdurre un positivo impatto sociale/ambientale. I centri del campione ricevono in media all’anno 83 domande da parte di startup o team imprenditoriali e ne supportano fino a un massimo di 130.

La principale fonte di reddito per gli incubatori deriva dall’affitto degli spazi (25%) e da bandi nazionali e internazionali (23%).

Secondo l’analisi, i servizi forniti più importanti riguardano: la ricerca fondi e i contatti con gli investitori, il networking (es. con centri di ricerca, università, enti pubblici, imprese e altre organizzazioni incubate), l’insegnamento e il tutoring imprenditoriale e manageriale.

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