Fidia Farmaceutici conferma il trend di crescita a due cifre


Fidia Farmaceutici ha chiuso in positivo l’esercizio 2022 con un fatturato pari a 412 milioni di euro e conferma il trend di crescita a doppia cifra (+11% su 2021) su tutti i mercati

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Fidia Farmaceutici ha chiuso in positivo l’esercizio 2022 con un fatturato pari a 412 milioni di euro e conferma il trend di crescita a doppia cifra (+11% su 2021) sia per il mercato nazionale che internazionale, con ricavi netti legati a vendita di prodotti e servizi pari a 404,3 milioni di euro.

Con il 52% del fatturato registrato, l’Italia si è confermata il mercato principale. Qui l’azienda è cresciuta del 12,6%, con risultati ben al di sopra di quelli dei mercati di riferimento (farmaci etici, OTC/SOP, integratori alimentari, medical device) e consolidando la leadership nel mercato dell’acido ialuronico per infiltrazioni osteoarticolari (oltre 24 milioni di euro).

Risultati positivi sono stati ottenuti anche all’estero dove la crescita a doppia cifra (+12,4% con un fatturato pari ad euro 193,6 milioni) è stata trainata soprattutto dai paesi dell’area MENA (+18,5% rispetto al 2021), grazie ad un modello commerciale che integra la presenza diretta nei principali mercati con la partnership tramite distributori. Seguono i Paesi Europei (+16,7%) e la filiale americana che da sola ha registrato un incremento del fatturato del 9%.

L’Ebitda consolidato è cresciuto del 2,1% rispetto al 2021, raggiungendo quota 77,1 milioni di euro, pari al 19% dei ricavi d’esercizio, un risultato importante ottenuto malgrado l’impatto negativo dei maggiori costi delle utilities, le difficoltà di reperimento dei materiali di produzione e l’effetto legato all’estensione della normativa del payback ai dispositivi medici.

Il risultato operativo è stato di circa 51,7 milioni di euro, in calo del 4% per effetto dei maggiori ammortamenti contabilizzati nel 2022 legati all’importante acquisizione di assets (effettuata in giugno 2021) rappresentata dai prodotti a base di corticosteroidi. L’utile netto si è attestato a 37,8 milioni di euro.

Tra le aree terapeutiche si sono confermate le performance positive dell’area Joint Care (+5,6%) ed hanno mostrato una forte accelerazione le aree Eye Care (+14%) e il portfolio di prodotti corticosteroidi (+19,9%), frutto di operazioni/accordi/M&A degli ultimi anni.

“Siamo un’azienda che sta dimostrando di saper crescere a livello globale nonostante le criticità e i rallentamenti negli approvvigionamenti e nella produzione legati al post-pandemia e al conflitto in Ucraina – ha osservato Carlo Pizzocaro, AD e Presidente di Fidia Farmaceutici – Ai risultati positivi hanno senz’altro contribuito alcune operazioni significative, dal lancio della linea di medicina estetica in Spagna, al completamento dell’acquisizione di una startup commerciale in Polonia, quinto mercato farmaceutico in Europa, all’accordo commerciale con un importante distributore brasiliano che porterà alla commercializzazione di un primo gruppo di nostri prodotti nel Paese, il più grande mercato farmaceutico dell’America Latina.”

Con 26 milioni di investimenti (pari al 6,5% del fatturato) nel corso del 2022, in crescita del 15% rispetto all’anno precedente, Fidia ha inoltre mostrato una forte propensione alla ricerca in tutte le sue aree (discovery, sviluppo preclinico, sviluppo formulativo e ricerca clinica).

Tra i tanti progetti di R&S in corso, si evidenziano in particolare, Oncofid-P, terapia del carcinoma della vescica e del mesotelioma, la Collagenasi per il trattamento della contrattura di Dupuytren e della malattia di Peyronie, ed una nuova molecola in sviluppo per il trattamento dell’artrite reumatoide e dell’osteoartrite.

Dal punto di vista dell’occupazione, al 31 dicembre 2022, Fidia impiegava a livello globale 1.446 addetti (+235 unità rispetto al 2021), con equa distribuzione maschi-femmine (52%-48%). Le nuove assunzioni hanno riguardato principalmente l’Italia dove Fidia è presente con il proprio headquarter, gli stabilimenti produttivi (Abano Terme, Paderno Dugnano e Monte Giberto) e i centri di ricerca (Abano Terme e Noto).