Hollywood si ferma, attori in sciopero e produzioni ferme. Si tratta del più grande stop degli ultimi 40 anni che vede mobilitati circa 160mila dipendenti
Riflettori spenti a Hollywood. Dopo il mancato accordo tra la Screen Actors Guild (SAG-AFTRA) e gli studi cinematografici (AMPTP), anche gli attori (preceduti dagli sceneggiatori), hanno deciso di incrociare le braccia. Si tratta del più grande sciopero degli ultimi 40 anni che vede mobilitati circa 160mila professionisti. A guidare la protesta, è l’attrice Fran Drescher, presidente del sindacato degli attori, famosa per aver indossato i panni di Francesca Cacace nella serie ‘La Tata’. Il suo discorso, sta facendo il giro della rete.
Tra i punti contestati dagli attori l’uso inappropriato dell’intelligenza artificiale e le retribuzioni sempre più basse. Queste, a causa dello streaming, hanno subito un duro colpo: mentre prima infatti, i compensi si basavano sul numero di repliche passate in tv, ora con le piattaforme che non comunicano i loro dati, questo sistema di conteggio non può essere più valido. A ciò, si è aggiunta la proposta di alcuni produttori, di scansionare i volti degli attori non protagonisti con l’intelligenza artificiale, in modo da utilizzarli ogni volta che si vuole pagando però al professionista, una sola giornata di lavoro. Sull’argomento, Fran Drescher ha firmato una nota sul sito del sindacato: “L’intelligenza artificiale rappresenta una minaccia esistenziale per le professioni creative e tutti gli attori e gli artisti meritano un contratto che li protegga dallo sfruttamento della loro identità e del loro talento senza consenso e retribuzione.(…)l’AMPTP ha rifiutato di riconoscere che enormi cambiamenti nel settore e nell’economia hanno avuto un impatto negativo su coloro che svolgono lavoro per gli studi”.
Tra i film che subiranno un ritardo proprio a causa dello sciopero, c’è anche il film Marvel DeadPool 3 in cui anche gli attori Ryan Reynolds e Hugh Jackman, hanno deciso di incrociare le braccia come i loro colleghi. Le riprese, sono state rimandate a data da destinarsi.