Il Progetto “Verso l’implementazione dell’e-CMR in Italia” ha permesso non solo di valutare i benefici della lettera di vettura elettronica ma anche di valutare elementi critici
Il Progetto “Verso l’implementazione dell’e-CMR in Italia” (in breve e-CMR Italy) sulla base di una serie di viaggi operati da alcune imprese italiane di trasporto merci su gomma, ha permesso non solo di valutare i benefici della lettera di vettura elettronica ma anche di raccogliere indicazioni su possibili elementi critici per la sua rapida e diffusa adozione da parte delle imprese dell’autotrasporto in Italia.
Un ulteriore risultato cardine del Progetto è rappresentato da un’indagine sulle imprese italiane del settore dei trasporti su gomma nazionali ed internazionali (oltre 1600 imprese intervistate) che ha permesso di descrivere lo stato attuale della digitalizzazione dei processi operativi e della conoscenza della normativa relativa alle informazioni elettroniche sul trasporto merci (Regolamento UE 2020/1056) con un focus sull’e-CMR e sull’e-TIR.
Sulla base dei dati raccolti, grazie anche alla sinergia creatasi tra il sistema camerale – con il supporto tecnico di Uniontrasporti – le associazioni di categoria e diverse imprese di autotrasporto, sono state quindi elaborate alcune linee guida per supportare l’adozione dell’e-CMR da parte delle aziende italiane di trasporto e logistica.
In generale, è stato riscontrato da una parte un forte interesse all’utilizzo della lettera di vettura elettronica ma, dall’altra, la chiara necessità di un notevole sforzo per la formazione del personale e per la revisione dei processi operativi associati ai necessari investimenti nei device e nei sistemi IT aziendali.
È stato evidenziato chiaramente come l’utilizzo dell’e-CMR possa portare benefici in termini di riduzione dei costi rispetto alla CMR cartacea e di recupero di efficienza (ad esempio, grazie al risparmio di tempo nella gestione e archiviazione del documento firmato) stimando, inoltre, l’impatto positivo dell’e-CMR sulla sostenibilità (prestazioni ambientali, economiche e sociali) e la conseguente riduzione del carbon footprint del trasporto su strada.