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Diabete: nei bimbi insulina ad azione rapida ha la stessa efficacia

Terapia del diabete di tipo 2 carboidrati

Nei bambini con diabete di tipo 1, l’insulina aspart ad azione rapida erogata attraverso un sistema ibrido di somministrazione a circuito chiuso efficace come l’insulina standard

Nei bambini piccoli affetti da diabete di tipo 1, l’insulina aspart ad azione rapida erogata attraverso un sistema ibrido di somministrazione a circuito chiuso ha fornito risultati glicemici simili a quelli dell’insulina aspart standard, secondo i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes Technology & Therapeutics.

In uno studio crossover randomizzato condotto nel Regno Unito, bambini di età compresa tra 2 e 6 anni con diabete di tipo 1 sono stati assegnati in modo casuale a ricevere insulina aspart ad azione rapida e insulina aspart standard per periodi di 8 settimane. Non sono emersi benefici glicemici aggiuntivi con l’insulina ad azione rapida, che invece ha provocato più casi di iperglicemia con chetosi.

«In questa fascia di età gli algoritmi del sistema a ciclo chiuso migliorano il controllo glicemico principalmente riducendo la durata dell’iperglicemia e sono in grado di ottenere questo miglioramento con l’insulina standard rispetto alla terapia con pompa potenziata dal sensore» hanno scritto il primo autore Julia Ware, ricercatrice presso il Wellcome-MRC Institute of Metabolic Science-Metabolic Research Laboratories e la Medical Research Council Metabolic Disease Unit dell’Università di Cambridge in UK e colleghi. «Nei bambini l’azione dell’insulina ad azione rapida è solo marginalmente più veloce, e questa differenza potrebbe non essere sufficiente per fornire ulteriori benefici oltre al controllo glicemico garantito dal sistema a circuito chiuso stesso, ma può comunque conferire dei benefici a quanti seguono delle terapie standard».

Insulina aspart ad azione vs insulina aspart standard
I ricercatori hanno arruolato 25 bambini di età compresa tra 2 e 6 anni con diabete di tipo 1 da almeno 6 mesi che utilizzavano una pompa per insulina da almeno 3 mesi (età media 5,1 anni, 68% maschi). I piccoli pazienti hanno effettuato un periodo di rodaggio di 2-4 settimane in cui hanno iniziato a utilizzare un sistema ibrido a circuito chiuso con l’insulina che assumevano prima dello studio. I campioni di sangue sono stati raccolti al momento dell’arruolamento.

Dopo la fase di run-in, i partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere insulina ad azione rapida o insulina standard per 8 settimane, al termine delle quali sono passati all’altra terapia. La differenza nel time-in-range compreso tra 3,9 e 10 mmol/l tra i due trattamenti rappresentava l’endpoint primario dello studio.

I secondari includevano il livello medio di glucosio rilevato dal sensore, la deviazione standard, il coefficiente di variazione del glucosio, il tempo trascorso in ipoglicemia e iperglicemia e le metriche dell’insulina. Tutti gli endpoint glicemici sono stati raccolti attraverso i dati del sensore.

Sono stati somministrati questionari al basale e alla fine di ogni terapia per analizzare la paura dell’ipoglicemia, il disagio causato dal diabete e la soddisfazione relativa alla terapia con il sistema a circuito chiuso. Sono stati raccolti i dati relativi a ipoglicemia grave, chetoacidosi diabetica e altri eventi avversi.

Esiti glicemici simili con i due tipi di insulina
Al basale il livello medio dell’emoglobina glicata (HbA1c) nei partecipanti era del 7,2% e il time-in-range medio era del 63,9%. Al momento dell’arruolamento il 76% dei pazienti utilizzava un sistema ibrido a circuito chiuso per la somministrazione di insulina.

Alla fine dello studio il time-in-range è risultato simile sia con insulina ad azione rapida che con insulina standard. Non sono state osservate differenze nel tempo trascorso in ipoglicemia o in iperglicemia e nella variabilità della glicemia. I bambini hanno ricevuto una quantità lievemente maggiore di insulina quando usavano quella ad azione rapida (0,74 U/kg al giorno vs 0,72 U/kg al giorno, P=0,04), dovuto a una maggiore erogazione di insulina basale. L’utilizzo del sistema a circuito chiuso era simile tra le due terapie e le metriche glicemiche rilevate dal sensore erano simili sia durante il giorno che durante la notte.

Iperglicemia con chetosi più comune con insulina ad azione rapida
Non è stata rilevata nessuna differenza nei livelli di sofferenza legata al diabete o nel timore dell’ipoglicemia, anche se i ricercatori hanno notato una tendenza verso una minore preoccupazione per l’ipoglicemia con l’insulina ad azione rapida. Non si sono verificati casi di ipoglicemia grave o chetoacidosi diabetica (DKA) con entrambi gli interventi.

Ci sono stati 30 eventi avversi di altro tipo, 17 dei quali con insulina ad azione rapida e 8 con insulina standard. Di questi, 14 erano eventi di iperglicemia con chetosi, nove dei quali si sono verificati con insulina ad azione rapida, tre durante il periodo di run-in e due con insulina standard. Tutti gli eventi sono stati risolti a casa con il cambio della cannula della pompa o la correzione della penna insulinica.

«La ricerca futura dovrebbe valutare nuove insuline ultra rapide, con insorgenza dell’effetto e compensazione più rapide rispetto all’insulina ad azione rapida, dal momento che le formulazioni migliorate in combinazione con la terapia ibrida a ciclo chiuso potrebbero essere in grado di conferire ulteriori benefici clinici e affrontare alcuni delle sfide terapeutiche in questa fascia di età vulnerabile» hanno concluso gli autori.

Referenze

Ware J et al. Hybrid closed-loop with faster insulin aspart compared with standard insulin aspart in very young children with type 1 diabetes: A double-blind, multicenter, randomized, crossover study. Diabetes Technol Ther. 2023 Mar 7. 

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