Da 25.000 a 300.000 professionisti nel settore fotovoltaico. Sono queste le previsioni che riguardano il numero degli occupati in questo ambito da qui al 2030
Da 25.000 a 300.000 professionisti nel settore fotovoltaico. Sono queste le previsioni che riguardano il numero degli occupati in questo ambito da qui al 2030. Coprire questo gap non sarà semplice, soprattutto perché in questo momento mancano professionisti e competenze.
“Già nel 2022 – afferma Gionata Aldeghi, Manager della divisione Renewables & Energy Efficiency di Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – il settore delle energie rinnovabili, fotovoltaico in primis, ha iniziato a correre in Europa e, in maniera forse ancora più decisa, in Italia. C’è, però, un grosso problema di infrastrutture e, soprattutto, di competenze. Una situazione che ha costretto molte imprese del settore a guardare al di fuori dei confini nazionali per trovare professionisti o per realizzare gli impianti. Un’occasione persa per il nostro Paese che, in un modo o nell’altro, dobbiamo cercare di recuperare nel più breve tempo possibile”.
Le maggiori opportunità di lavoro nel settore fotovoltaico: le aziende cercano progettisti elettrici, project manager e permitting manager.
Progettista elettrico. Si tratta di un professionista laureato in Ingegneria Elettrica, con un forte focus su tutto ciò che concerne lo sviluppo della commessa a livello tecnico. Il progettista elettrico in questo momento è uno dei professionisti più richiesti sul mercato: il suo compito è quello di progettare, disegnare e collaudare gli impianti elettrici. Generalmente partecipa anche ai sopralluoghi, al fine di verificare la struttura in cui verrà inserito l’impianto, le esigenze tecniche ed eventuali modifiche che dovranno essere apportate. Il suo compenso può variare dai 30.000 – 35.000 euro lordi annui per figure più junior, fino ad arrivare a 65.000 – 70.000 euro per responsabili di team.
Project manager. Il project manager si occupa di seguire e coordinare la commessa dal suo avvio fino alla sua realizzazione. Il suo ruolo, per lo più gestionale, prevede il confronto con tutti gli stakeholder interni ed esterni del progetto. Questo professionista, inoltre, segue la pianificazione, l’esecuzione, il controllo e la chiusura della commessa. La sua formazione è tecnica, con un background anche di progettazione, che gli permette di facilitare la comunicazione e la supervisione degli aspetti progettuali. Molto apprezzate, inoltre, solide competenze in ambito economico, utili per la gestione finanziaria dei progetti. In questo caso, trattandosi spesso di figure che iniziano a ricoprire questo ruolo avendo alle spalle già un’esperienza nel mondo del lavoro, il compenso annuo si aggira tra i 35.000 – 40.000 euro per profili più junior, fino ad arrivare a 65.000 – 80.000 euro per responsabili di grosse commesse.
Permitting manager. Il permitting manager è un professionista che si occupa di seguire e richiedere agli enti preposti tutte le autorizzazioni necessarie per la costruzione degli impianti.
Questa figura, spesso, può coincidere o nascere dalla fase di origination, ossia la ricerca dei terreni sui quali costruire e l’eventuale contrattazione per acquisirli. Deve possedere spiccate capacità economiche e progettuali per comprendere fin da subito quanto sia “sfruttabile” un determinato terreno e per valutare l’investimento effettuato e il suo ritorno economico. Il permitting manager si occupa anche della valutazione dei vincoli ambientali, territoriali e settoriali rilevanti e della valutazione e mappatura tematica degli aspetti fisici e ambientali. Il suo background può variare dalla laurea in Ingegneria o in Geologia, ma può anche trattarsi di un profilo economico che poi andrà ad integrare la sua formazione con un’esperienza più tecnica. Il compenso può variare dai 30.000 – 37.000 euro fino ad arrivare a 50.000 – 60.000 euro.
“Come abbiamo visto – conclude Gionata Aldeghi – le opportunità sono davvero molto interessanti, sia a livello di percorso di carriera, sia a livello economico. E i numeri elaborati dal nostro osservatorio lo confermano: soltanto nei primi mesi del 2023 sono aumentate del 18% le richieste di professionisti verdi. Un trend che, nei prossimi anni, è destinato a crescere in maniera sempre più forte”.