“L’invidia e la società”: arriva in libreria una nuova edizione del saggio di Helmut Schoeck per la collana “inesauribili”, un caposaldo del catalogo Liberilibri
Torna finalmente disponibile, nella nuova veste grafica della collana “inesauribili”, un caposaldo del catalogo Liberilibri: L’invidia e la società di Helmut Schoeck. La necessità di ristampare nel 2023 un volume che la casa editrice maceratese ha pubblicato nel 2006 deve far riflettere, non solo sull’innegabile intramontabilità di questo testo ma anche sulla pericolosità dei tempi che stiamo vivendo. L’invidia, sentimento inconfessabile che da sempre regola i rapporti sociali, motore più o meno occulto di accuse, sospetti e processi mediatici, ha oggi l’aggravante di annidarsi anche nei subdoli meandri digitali dei social media. I quali, tuttavia, non sono altro che la cassa di risonanza di una tensione verso il livellamento che è dilagante nella società e nelle rivendicazioni politiche, la cui sorgente sta proprio nell’invidia e nelle sue infinite declinazioni.
L’invidia e la società è un libro-tabù che l’Autore, eminente sociologo austriaco, scrive nel lontano 1966 e fa uscire poi in edizione tascabile nel 1971, e che resta tuttora, nella storia delle ricerche politiche-sociologiche, il più completo e profondo studio mai realizzato in materia, pubblicato in molti Paesi del mondo. In Italia viene coraggiosamente tradotto da Rusconi del 1974, ma dopo aver subito un’immediata e inappellabile condanna da parte della critica, scompare praticamente dalla distribuzione. Fino al 2006, quando Liberilibri decide appunto di ristamparlo.
Fastidioso e delicato il tema dell’invidia, sentimento scomodo che difficilmente qualcuno confessa di provare. Ma se in fondo fosse proprio l’ignobile invidia a ispirare quel nobilissimo ideale d’eguaglianza propugnato dalla religione cristiana, dal pensiero democratico e da quello socialista? Sgradevole sospetto, che d’altro canto ha sempre sfiorato non solo le coscienze delle persone comuni, ma anche le menti degli studiosi di etica, sociologia e filosofia politica. Ciò nonostante, specialmente negli ultimi due secoli, l’argomento invidia/società non ha avuto un adeguato approfondimento. Fino a Schoeck, che esprime nei confronti dell’invidia un giudizio di tipo non moralistico ma “estetico”.
L’invidia, nella sua analisi, si rivela addirittura un problema centrale dell’esistenza, l’elemento imprescindibile di ogni convivenza sociale e costituisce una categoria antropologica fondamentale: è un processo psicologico che presuppone necessariamente un dato sociologico, ovvero la presenza di due o più individui. L’invidia è ridicola ma è universale, è connaturata nell’uomo e lo può portare a essere distruttore. Insomma, Schoeck la deride e tuttavia la riconosce come un vizio insito nella natura umana, sebbene venga considerata una vergogna, venga nascosta e negata.
Ristampando oggi di nuovo il libro dunque la Liberilibri intende riproporre ai lettori le tesi sempre attuali di Schoeck, che individuano nell’invidia la vera matrice psico-antropologica di certe ideologie politiche ancora dominanti.
A Quirino Principe (orgoglioso “colpevole” di quella prima edizione italiana targata Rusconi) il compito di anticipare, nel suo pungente saggio introduttivo, il contenuto dei dodici capitoli del libro.
Helmut Schoeck (Graz 1922-Mainz 1993) ha studiato sociologia a Monaco e Tubinga. Dal 1950 al 1965 ha insegnato in alcune università americane. È stato poi professore e direttore dell’Istituto di Sociologia dell’Università di Mainz. Fra le sue numerose opere ricordiamo: Geschichte der Soziologie (1974); Das Recht auf Ungleichheit (1979); Die 12 Irrtümer unseres Jahr-hunderts (1985).
Helmut Schoeck, L’invidia e la società, collana Voltairiana, traduzione di Aldo Audisio, Introduzione di Quirino Principe, pagg. 378, euro 20.00, ISBN 979-12-80447-02-9