I soggetti più giovani con un fattore di rischio genetico per l’obesità infantile rischiano di sviluppare la maggior parte dei sottotipi di diabete di tipo 2 in età adulta
I soggetti più giovani con un fattore di rischio genetico per l’obesità infantile hanno una maggiore probabilità di sviluppare la maggior parte dei sottotipi di diabete di tipo 2 in età adulta, secondo i risultati di una randomizzazione mendeliana pubblicata sulla rivista Diabetologia che sottolineano l’importanza di ridurre l’onere dell’obesità infantile.
Nel 2018, uno studio innovativo ha identificato cinque nuovi sottotipi di diabete a insorgenza nell’adulto: diabete autoimmune grave (SAID, incluso il diabete di tipo 1 e il diabete autoimmune latente negli adulti, LADA) e quattro sottotipi di diabete di tipo 2 (diabete grave con deficit di insulina, SIDD), diabete grave insulino-resistente (SIRD), diabete lieve correlato all’obesità (MOD) e diabete lieve correlato all’età (MARD). Questi sottotipi differiscono nelle loro caratteristiche cliniche, complicanze e background genetico, ma non è chiaro se differiscano anche nei fattori di rischio modificabili, hanno premesso gli autori.
«La prevalenza del sovrappeso e dell’obesità infantile sta aumentando in tutto il mondo» ha dichiarato il primo autore Yuxia Wei dell’unità di epidemiologia dell’Institute of Environmental Medicine presso il Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia. «L’implicazione clinica delle nostre scoperte è che è importante prevenire il sovrappeso e l’obesità nei bambini perché può avere effetti dannosi a lungo termine sulla loro salute, influenzando il rischio di malattie che si sviluppano a partire dalla mezza età. Inoltre, un intervento efficace per evitare che i bambini obesi diventino adulti obesi si tradurrà in vantaggi importanti per la salute».
Analisi dell’associazione tra predisposizione genetica a obesità infantile e diabete
I ricercatori hanno condotto una randomizzazione mendeliana (un metodo di ricerca che fornisce evidenze solide su relazioni causali tra fattori di rischio modificabili ed esiti clinici) di due campioni utilizzando i dati degli studi GWAS (genome-wide association studies) sui sottotipi di obesità e di diabete negli adulti.
Per la dimensione corporea dell’infanzia sono stati utilizzati i dati presenti nella UK Biobank relativi a una ricerca su oltre 450mila persone in Europa che hanno auto-dichiarato la dimensione corporea all’età di 10 anni. I dati sull’indice di massa corporea (BMI) degli adulti sono stati ottenuti dalla UK Biobank sulla scorta di quanto raccolto da un GWAS su quasi 360mila adulti.
I dati sui nuovi sottotipi di diabete sono stati per lo più ottenuti da un GWAS condotto in Svezia su quasi 4.000 adulti con diabete grave insulino-deficiente, circa 3.900 con diabete grave insulino-resistente, oltre 4.100 con diabete lieve correlato all’obesità e 5.605 con diabete lieve correlato all’età. I dati di un altro studio su adulti con diabete autoimmune latente negli adulti sono stati raccolti da 8.581 persone in Europa.
I ricercatori hanno identificato 275 polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) associati alla dimensione corporea infantile che sono stati inclusi negli studi GWAS sul diabete. Per stimare le associazioni tra gli SNP legati all’obesità infantile e ai sottotipi di diabete è stata utilizzata principalmente una randomizzazione mendeliana ponderata con varianza inversa, mentre per l’analisi supplementare sono stati utilizzati anche altri quattro metodi di randomizzazione mendeliana.
Rischio più elevato di sviluppare più sottotipi di diabete
I bambini che avevano un SNP per l’obesità infantile sono risultati avere maggiori probabilità di sviluppare diabete autoimmune latente (OR = 1,62), diabete grave da carenza di insulina (OR = 2,11), diabete grave insulino-resistente (OR = 2,76) e diabete lieve correlato all’obesità (OR = 7,3) rispetto a quelli senza un fattore di rischio genetico. Non è stato osservato un aumento del rischio per il diabete lieve correlato all’età. Le associazioni erano coerenti tra più metodi di randomizzazione mendeliana e non è stato osservato alcun cambiamento importante quando un SNP è stato escluso dall’analisi.
«L’obesità infantile è strettamente legata all’insulino-resistenza e all’obesità negli adulti» ha affermato Wei. «È quindi logico aspettarsi che sia associata a un aumento del rischio di diabete lieve correlato all’obesità e diabete grave insulino-resistente. Ma il dato sorprendente è che l’obesità infantile aumenta anche i rischi di sviluppare i sottotipi di diabete dominati da autoimmunità grave e grave carenza di insulina».
La dimensione corporea dell’infanzia era geneticamente correlata con il diabete lieve correlato all’obesità (r = 0,282, P<0,001), ma non con altri sottotipi. Il BMI degli adulti era geneticamente correlato con tutti e quattro i sottotipi di diabete, con la correlazione più alta con il diabete lieve correlato all’obesità (r = 0,761, P<0,001).
«Ora è sempre più chiaro che il diabete negli adulti è una condizione molto eterogenea. Una nuova ricerca suggerisce che il diabete di tipo 2 è costituito da diversi sottotipi con diverse caratteristiche cliniche e genetiche. Anche il rischio di complicanze sembra differire tra questi sottotipi. Resta da capire se l’influenza sia modificabile» ha commentato Wei. «Questo studio è un primo tentativo di far luce su questo aspetto. Da quanto emerso sembra che intervenire sull’obesità infantile prevenga una percentuale maggiore di casi di diabete legato all’obesità e insulino-resistente e un minor numero di casi di malattia caratterizzata da carenza di insulina o autoimmunità. Ulteriori ricerche in questo settore sono chiaramente giustificate».
Referenze
Wei Y et al. Childhood adiposity and novel subtypes of adult-onset diabetes: a Mendelian randomisation and genome-wide genetic correlation study. Diabetologia. 2023 Feb 27.