Accadde oggi: 30 anni fa moriva Raul Gardini. L’imprenditore si tolse la vita la mattina del 23 luglio: avrebbe dovuto essere interrogato da Antonio Di Pietro sulle tangenti Enimont
Il colpo di pistola che scosse l’Italia già turbata da Tangentopoli, venne esploso il 23 luglio del 1993 a Milano, a Palazzo Belgioioso: a terra il corpo di Raul Gardini, imprenditore contadino, velista, genero di Serafino Ferruzzi (aveva sposato la figlia Idina) e fondatore di un gruppo industriale di dimensioni mondiali. Il ‘Corsaro’ era nato a Ravenna nel 1933.
L’INCHIESTA DI MANI PULITE E LE TANGENTI ENIMONT
Gardini aveva consapevolezza che il pool di magistrati di ‘Mani Pulite’ puntava su di lui, accusandolo di aver pagato tangenti ai politici per favorire Enimont, joint venture tra Montedison (che aveva scalato) ed Eni. Le persone a lui vicine raccontano che rimase molto scosso dalla notizia del suicidio in carcere dell’ex presidente di Eni Gabriele Cagliari.
Gardini sapeva che sarebbe stato arrestato la mattina del 23 luglio, ad attenderlo un interrogatorio con il pm Antonio Di Pietro. Temeva, Gardini, che non sarebbe riuscito a difendersi perché non in possesso di tutte le carte necessarie. Negli anni precedenti, infatti, si era consumata una brusca rottura con la famiglia della moglie, i Ferruzzi, e con il loro gruppo. “Essendo ormai fuori dal gruppo da un paio d’anni, da quando c’era stata la rottura in famiglia, non aveva quelle carte, in particolare sulla vicenda Enimont e sulle dazioni di denaro”, ha specificato al ‘Corriere della Sera’ Marco De Luca, che di Gardini fu avvocato insieme a Giovanni Maria Flick.
RAUL GARDINI, IL RICORDO DI MATTEO RENZI
Raul Gardini “è stato uno dei più brillanti e visionari imprenditori italiani. Credo che se non si fosse ucciso proprio il 23 luglio di trent’anni fa la storia economica di questo Paese sarebbe stata molto diversa. Ricordarlo come abbiamo fatto con Il Riformista è un atto di rispetto ma anche uno stimolo alla nuova generazione: non dobbiamo rassegnarci alla cultura del sussidio e dell’assistenzialismo. Crescere e creare posti di lavoro è comunque possibile anche in Italia. Soprattutto in Italia”.
RAUL GARDINI, IN TV LA DOCUFICTION CON FABRIZIO BENTIVOGLIO
Stasera in tv su Rai 1, a trent’anni dalla morte, andrà in onda la docufiction ‘Raul Gardini’, con Fabrizio Bentivoglio nei panni dell’imprenditore ravennate. La fiction ripercorre gli ultimi tre anni di vita di Gardini, partendo dalla straordinaria avventura del Moro di Venezia: con la sfida per la conquista della Coppa America, il Corsaro ha fatto sognare milioni di italiani. Nella docufiction spazio anche alla crisi di Enimont e alla frattura con il resto della famiglia Ferruzzi, fino al suo allontanamento dal gruppo e all’avvio di Tangentopoli. Con l’aiuto di materiali di repertorio, delle interviste a chi lo ha conosciuto, la docufiction è un’occasione per raccontare l’imprenditore, l’uomo d’affari, la sua visione del mondo, i suoi sogni.