Ecco le raccomandazioni dei medici per evitare annegamenti nei fiumi. In Emilia-Romagna anche un volantino in più lingue per fare bagni sicuri
Nei laghi e nei fiumi “la morte per annegamento può essere facilmente evitata se si conoscono i rischi cui si va incontro quando ci si immerge in acqua”. Lo ricordano i professionisti dell’Ausl di Piacenza provincia in cui, sul fiume Trebbia, sono cinque le vittime di incidenti fatali negli ultimi quaranta giorni. Ecco dunque le raccomandazioni a cui attenersi per non correre rischi. Non conviene immergersi se non si sa nuotare, in zone dove vige il divieto di balneazione, se ci si sente stanchi o si è fatto uso di alcol o sostanze. E i bambini “devono stare al massimo alla distanza di un braccio dall’adulto di riferimento“.
I medici: “Per evitare shock termici attenti a digestione e bagnarsi gradualmente”
Una delle possibili concause di annegamento nella stagione estiva può essere anche la sindrome da “idrocuzione” e cioè una sincope da immersione rapida in acqua, specialmente fredda, che nei casi più gravi può causare la morte per arresto cardiorespiratorio. Attenzione quindi ai tempi della digestione e allo shock termico che può verificarsi se una persona, dopo essere stata al sole, si tuffa. Come spiegano i medici, infatti, “il corpo esposto al sole o durante attività fisica è frequentemente a 37-39 gradi mentre l’acqua di lago e fiume non supera probabilmente i 18”. Quello che succede è che il cervello riceve un sovrastimolo che crea uno “shutdown” del sistema. La respirazione si ferma, si sviene e, nell’acqua dolce che non sorregge il corpo, si affonda“. Pertanto bisogna bagnarsi con calma e abbassare la temperatura corporea gradualmente per evitare traumi.
Alle persone svenute non dare nulla per bocca. E schiaffeggiarle non serve
Alle persone svenute, invece, “non bisogna somministrare nulla per bocca, soprattutto durante la fase di incoscienza perché si rischiare di fare inalare (quindi mandare nei polmoni) quello che si vorrebbe fare ingoiare. Infine, avvisa l’Ausl, non vanno schiaffeggiati gli incoscienti: “Si tratta di una manovra inutile”.
In Emilia-Romagna un volantino multilingue sui rischi della balneazione
In Emilia-Romagna quest’anno è poi nato un volantino in quattro lingue (italiano, inglese, francese e spagnolo) per avvisare dei pericoli della balneazione fluviale e avvisare in particolare i cittadini stranieri tra cui si conta la maggior parte delle vittime di annegamento. La pubblicazione è curata daLegambiente, Croce Rossa Italiana, Ciac (una onlus di Parma che si occupa di accoglienza ai migranti) e Agenzia interregionale e Autorità di bacino distrettuale del Po.