Ashley Madison, leader internazionale per chi è alla ricerca di love affaire extraconiugali, svela il profilo dell’utente tipo sulla sua piattaforma con 80 milioni di iscritti
Felicemente impegnati in una relazione duratura di cui sono appagati, instancabili lavoratori e con uno stile di vita dinamico, questa è l’immagine che restituisce l’ultima indagine condotta da Ashley Madison sui suoi utenti tipo. Non è tutto: un team di psicologi della John Hopkins University. rivela che le relazioni secondarie di chi sta sperimentando una relazione extraconiugale non danneggiano la relazione primaria. Tutti elementi che rispecchiano il desiderio collettivo di una società che cambia e si dimostra sempre più aperta a provare altre forme di relazione oltre alla tradizionale monogamia.
Sono quasi 800mila gli italiani sulla piattaforma e, contro tendenza rispetto alle tradizionali dating app, il rapporto uomo vs. donna è quasi paritario. Secondo gli psicologi della John Hopkins University, il motivo per cui si ‘cerca altro’ fuori dalla propria relazione non è imputabile necessariamente all’insoddisfazione relazionale; sono più che altro fattori legati all’autostima, al desiderio di varietà, alla frustrazione sessuale o a variabili situazionali.
I dati rilevati da Ashley Madison3 confermano queste evidenze, visto che il 39% del campione dichiara di avere un matrimonio felice e che il 55% definisce la propria relazione primaria frustrante ma comunque tollerabile.
L’identikit di chi ‘tradisce’, o meglio di chi sceglie di avere altre relazioni oltre a quella primaria, con gli anni è mutato e oggi ha più sfaccettature di quanto l’immaginario collettivo voglia pensare. Stiamo parlando di persone ‘accoppiate’ da più di 20 anni (45%), leggermente più appagate dalle loro carriere che dalla loro relazione primaria (donne: 42% il lavoro vs. 36% matrimonio; uomini 40% il lavoro vs. matrimonio 35%), perlopiù estroverse (57%), dinamiche che praticano sport e attività fisica almeno 3 volte alla settimana (61%) e cresciute con uno o più fratelli (solo l’8% è figlio unico). “Il legame tra numerosità famigliare e sviluppo relazionale adulto ha sempre suscitato grande interesse. Gli studi più recenti hanno sfatato antichi miti che volevano le famiglie numerose come più funzionali ad uno sviluppo positivo della personalità. Infatti, aspetti stabili come l’estroversione, l’autonomia, le capacità di leadership e le abilità di cooperazione non sembrano risentire tanto del numero di fratelli, quanto della qualità della relazione genitoriale di cui si fa esperienza nell’infanzia. Ma sul piano dello sviluppo relazionale alcune differenze interessanti si possono però individuare. La famiglia è infatti la prima palestra sociale in cui si sperimentano le future relazioni: il primo luogo in cui facciamo esperienza di innamoramenti, frustrazioni, conflittualità, gelosie e processi di negoziazione. Avere fratelli e sorelle permette alla persona di sperimentare fin da subito tali dinamiche tra pari e, di conseguenza, di sviluppare più precocemente la capacità di gestire i conflitti in modo più funzionale e meno distruttivo e di stabilire più legami profondi e significativi in contemporanea”.
Sulla piattaforma il 20% degli utenti intrattiene almeno 2 relazioni contemporaneamente (donne 41% vs. uomini 27%) e queste non sono necessariamente delle ‘scappatelle’ ma delle relazioni che durano più di un mese (per gli uomini 43% e per le donne 59%).
“Ashley Madison sta crescendo in maniera importante e il Belpaese è il 1° per crescita percentuale in Europa con una media mensile di 2.418 nuovi utenti. Nel 2022 in Italia siamo cresciuti infatti del 55% segnale che anche qui i tempi stanno cambiando e le persone si stanno, neanche tanto lentamente, spostando da relazioni più tradizionali a forme di relazioni di non monogamia e poliamore”, commenta Christoph Kraemer, Managing Director di Ashley Madison per l’Europa.