Mondiali di nuoto a Fukuoka: Ceccon d’oro nei 50 farfalla con il record italiano di specialità in 22″68 e Martinenghi d’argento nei 100 rana
Medaglia d’oro nei 50 farfalla e record italiano di specialità in 22″68: trionfo ai Mondiali di nuoto di Fukuoka per il nuotatore italiano Thomas Ceccon. Argento per il Brasile con Ribeiro, terzo il francese Grousset.
“HO FATTO UNA COSA FANTASTICA, NON FARÒ PIÙ I 50”
“Sono contentissimo, volevo più questa medaglia che il dorso, in questo momento. Sapevo che potevo nuotare questo tempo e dovevo sperare che facessero leggermente peggio gli altri. Ringrazio i fisioterapisti che mi hanno trattato in questi 20 minuti tra la semifinale del dorso e questa finale del delfino. Ho fatto una cosa fantastica. Ho fatto un 100 dorso eccelente. Sono meno stanco adesso che dopo i 100 doros. Sono campione del mondo e sono contento. Il titolo è il titolo. Ora non ne farò più di 50, non li odio ma non li vediamo benissimo. Li dovevo vincere, e adesso basta”. Così Thomas Ceccon commenta ai microfoni di Rai Sport dopo aver vinto l’oro nei 50 farfalla ai Mondiali di nuoto di Fukuoka.
“MI GODO MEDAGLIE, SE NON VADO COSÌ FORTE A 22 ANNI…”
Thomas Ceccon guarda la sua medaglia d’oro nei 50 farfalla ai Mondiali di Fukuoka. “Mi piaceva più quella di Budapest, era più grossa e più pesante“. Scherza un po’, ma non mente mai. “Ho rivisto le due gare che ho fatto oggi – dice a Rai Sport – credo che si commentino da sole. Ho 22 anni, se non le faccio adesso non posso farle a 30. Questo è un Mondiale che vale molto, per me. Mi sono commosso perché mi ha scritto mia madre che si stava per mettere a piangere. Non voglio deludere i miei quando gareggio, e questo cosa mi dà un qualcosa in più. Ora mi godo le vittorie di più, rispetto a prima. Magari quando sei giovane che non te ne rendi conto, non è scontato e può anche non succedere più. È giusto dare alle medaglie il valore che hanno”.
“DOMANI È LA MIA GARA”
Domani Ceccon sarà in vasca per il secondo oro, nei suoi 100 dorso: “Domani è la mia gara. Stasera mi godo i 50 delfino. Domani sarà tirata, sono in mezzo a due atleti molto forti che passeranno molto forte. Devo stare tranquillo, col ritorno in progressione posso portarla a casa”.
L’ARGENTO DI MARTINENGHI
Un campione fuori e dentro dall’acqua; un talento che riesce ad ottenere il massimo anche quando la condizione fisica non è delle migliori. Nicolò Martinenghi rimane sul podio iridato, dopo l’oro di Budapest 2022, quando raccolse l’eredità lasciata vacante dal baronetto britannico Adam Peaty, ed è argento nei 100 rana.
Il 23enne primatista italiano (58″26) – campione europeo in carica nei 50 e 100 – parte in corsia 1 dopo il 59″21 delle semifinali; stampa un super passaggio in 27″47 ai 50 e chiude in 58″72 come l’olandese Arno Kamminga – argento mondiale, europeo ed olimpico – e lo statunitense Nic Fink – bronzo a Tokyo 2020: un triplo ex aequo sul secondo gradino del podio come alle olimpiadi di Rio 2016 quando nuotarono con lo stesso tempo nei 100 farfalla (51″14) Michale Phelps, Chad Le Clos e Laszlo Cseh. La corona di re del mondo si pone sulla testa del cinese Haiyang Qin, che abbassa per la terza volta il record asiatico portandolo sul 57″69.
“Sono strafelice – esulta Tete incredulo – Ora posso dirlo: in semifinale ho cercato la corsia laterale, preferivo la sette perché mi alleno sempre nella 6 o 7, ho sbagliato di qualche centesimo ed è arrivata la 1. Sapevo che c’era la possibilità di andare a medaglia, ma anche che sarebbe stato preferibile nascondersi perché non sono al massimo della condizione. Anche se il tempo non è per niente buono, porto a casa quest’argento che vale un oro. Sono al settimo cielo. Complimenti a Qin Haiyang, ha nuotato un tempo eccezionale e sarà l’uomo da battere anche l’anno prossimo. Adesso voglio godermi questo momento. Provare a fare il colpo dei 50, finire il mondiale bene con la staffetta mista e poi andare in vacanza. Ho bisogno di riposare perché la prossima stagione sarà serratissima”.
Cresciuto nel Nuoto Club Brebbia seguito dal tecnico Marco Pedoja, prima di passare al Circolo Canottieri Aniene, Martinenghi sta effettuando in queste stagioni un percorso caratterizzato da una crescita graduale e costante: iniziata dai successi internazionali in tutte le piscine giovanili per l’esordio ai mondiali del 2017 a Budapest con un nono posto propiziatorio, seppur sfortunato, non ancora maggiorenne; poi la squalifica in semifinale a Gwangju nel 2019. Un’esperienza formativa, che ha alimentato sia la consapevolezza sia la voglia di emergere esplosa alle Olimpiadi di Tokyo; poi nel 2022 la consacrazione definitiva con l’oro ai Mondiali di Budapest e quello agli Europei allo Stadio del Nuoto di Roma. “Non mi piace autoelogiarmi – confessa il ranista di Varese – però questa volta mi do una pacca sulla spalla. Sono stato bravo e me la sono meritata”.
Per l’Italnuoto è la sesta medaglia nella specialità (1-4-1) e per la seconda volta nella storia un ranista si conferma sul podio dei campionati mondiali di nuoto in vasca lunga; come Gianni Minervini che fu due volte medaglia nei 100 rana (argento Madrid 1986 e bronzo Perth 1991).