Sethu torna in rotazione radiofonica e sulle piattaforme streaming con la hit estiva più triste dell’anno: “Mare di Lacrime”
Dopo la partecipazione in gara tra i Big del 73esimo Festival di Sanremo, Sethu fa il suo ritorno con la hit estiva più “triste” dell’anno: fuori ovunque il nuovo singolo e il video di “Mare di Lacrime” (Carosello Records) che riprendono i canoni estetici e musicali dei tormentoni estivi per farne qualcosa di nuovo, stravagante, mischiando la salsedine del mare con quella delle lacrime. Un Sethu più leggero ma fedele a sé stesso, capace di sorprendere con un brano che anticipa sin dal suo titolo un curioso connubio tra l’immaginario ironico e dark dell’artista con quello solare e distensivo dell’estate.
Si tratta infatti di una hit estiva ma in pieno stile Sethu dove un energico twist anni ’60 incontra l’attitudine punk dell’artista, uniti assieme dal gemello e produttore di fiducia Jiz in un fresco brano tanto disilluso quanto spensierato.
«“Mare Di Lacrime è un pezzo che è nato la settimana seguente a Sanremo, siamo andati dritti in studio con Jiz. Eravamo in fissa con i Clash e le canzoni italiane anni ’60, che ascoltavamo senza sosta dalla mattina alla sera. Dopo tutta l’ansia di Sanremo avevamo voglia di fare un pezzo un po’ più leggero, ma sempre nel nostro stile, quindi mi è venuta in mente l’immagine del “mare di lacrime”», racconta Sethu. «Alla fine è uscito questo pezzo ironicamente estivo, ma che in realtà è la metafora di una persona che vorrebbe provare ad adeguarsi a contesti più felici e spensierati, come quelli dell’estate, ma che non sempre ce la fa».
Anche il video – diretto da Claudia Campoli – ci catapulta in uno spot pubblicitario anni ‘60 in una spiaggia di inizio estate, tra creme solari, costumi da bagno, ombrelloni e teli da mare, rievocando il sapore vintage di una reclame che vuole promuove una fresca bevanda capace di smorzare ogni entusiasmo, rendere fiacchi e far insorgere i bronci. Perché alla fine è un brano che sa di estate, sì, ma lo fa come solo Sethu saprebbe fare, con ironia, sarcasmo e una grande dose di malinconia.