Gli attivisti di Ultima generazione hanno bloccato l’autostrada A1 nel tratto da Firenze verso Roma all’altezza di Fiano Romano, al km 528+600
Questa mattina alle 8:50 nove persone aderenti alla campagna ‘Non paghiamo il fossile’, promossa da Ultima Generazione, hanno bloccato il traffico sull’A1, da Firenze verso Roma all’altezza di Fiano Romano, km 528+600. I cittadini della campagna di disobbedienza civile per tutta la durata dell’azione hanno dialogato con gli automobilisti presenti, discutendo della gravità della situazione climatica, economica e sociale corrente, e dell’inaccettabilità dell’inazione della politica per contenerne e prevenirne i danni. Dopo circa 20 minuti di blocco sono arrivate sul posto le forze dell’ordine, che hanno portato via i presenti, trascinandone alcuni sull’asfalto, e li hanno ammanettati a bordo strada.
“ECCO PERCHÈ LO ABBIAMO FATTO”
“Sono Pietro, ho 20 anni e sono terrorizzato, perché vedo il mondo che ho intorno sgretolarsi per il collasso climatico, a partire dagli alberi da frutto nel giardino della mia famiglia, morti per la siccità, dalla neve che non ho visto sulle Alpi in questi anni, dai ghiacciai che stanno scomparendo insieme alle nostre riserve d’acqua. Lentamente alcuni, altri in un secondo. Come quello della Marmolada. Ci sono vie alpinistiche percorse per secoli che io non potrò mai seguire, perché pezzi di montagna si sono sgretolati per lo scioglimento del permafrost che li regge. Il Po, che passa vicino a casa mia, è in quasi secca 11 mesi su 12. Dal finestrino del treno che passa nel vercellese vedo sempre meno risaie. La scorsa estate ho letto di comuni rimasti senza acqua corrente e mi sono chiesto quando sarà il mio turno. Da un giorno all’altro potrei restare senza acqua corrente in casa. È spaventoso, e soprattutto è ingiusto. Chi governa a questo non dà risposte. Continuiamo a perdere acqua dalla rete idrica e continuiamo a vedere le nostre tasse investite nella causa di questa crisi: i combustibili fossili”, ha dichiarato Pietro.
“Mi chiamo Bruno, ho 29 anni e sono sceso in strada perché non ne posso più: non ne posso di avere un Governo che, da un lato, ignora la crisi climatica, dopo una primavera di siccità e alluvioni e nel pieno di un’estate senza precedenti, e, dall’altro, attua politiche che renderanno più profonde le diseguaglianze sociali ed economiche. Un doppio sfregio che come cittadino non sono disposto a tollerare”, ha aggiunto Bruno.
“A pochi giorni dal videocomizio del 13 luglio scorso, in occasione della campagna elettorale del partito spagnolo Vox (rivelatosi meno popolare dopo i risultati delle elezioni di domenica 23 luglio)- continua la nota di Ultima Generazione- in cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha esortato le forze politiche nazionaliste europee sulla ‘necesidad de contrarrestar este fanatismo ultraecologista’, nel nostro Paese, si stanno susseguendo le temperature più alte mai registrate (con conseguente black-out per scioglimento dei cavi elettrici a Catania e Roma). E mentre il Governo e le opposizioni polemizzano sul salario minimo, in Italia i lavoratori muoiono durante l’orario di servizio a causa delle ondate di calore nelle Marche, nel Bresciano, a Lodi, a Firenze. Assistiamo, inoltre, a fenomeni estremi senza precedenti”.
“Per questo siamo in strada con i nostri corpi, a fare disobbedienza civile nonviolenta, solidali con i nostri concittadini, costretti ad arrangiarsi. Lo facciamo incoraggiati, ancora una volta, dalle parole di Papa Francesco, pronunciate nell’Angelus di domenica 23 luglio: ‘Si stanno sperimentando, qui e in molti Paesi, eventi climatici estremi: da una parte varie regioni sono interessate da ondate anomale di caldo e colpite da devastanti incendi; dall’altra, in non pochi luoghi vi sono nubifragi e inondazioni, come quelle che hanno flagellato nei giorni scorsi la Corea del Sud: sono vicino a quanti soffrono e a coloro che stanno assistendo le vittime e gli sfollati. E, per favore, rinnovo il mio appello ai responsabili delle Nazioni, perché si faccia qualcosa di più concreto per limitare le emissioni inquinanti: è una sfida urgente e non si può rimandare, riguarda tutti. Proteggiamo la nostra casa comune!’”, conclude la nota.