“Da Firenze e Venezia. Le radici antiche del conflitto ucraino” è il titolo del nuovo saggio dello storico Roberto Lunardi
È una questione antica quella che delinea i rapporti tra Europa e Russia, e in più in generale tra Oriente e Occidente, ma più che mai attuale nel dibattito pubblico odierno. Il nuovo saggio dello storico Roberto Lunardi, intitolato Da Firenze a Venezia (ed. Mauro Pagliai) racconta le radici del conflitto in Ucraina attraverso due importanti documenti: il decreto di unione dei Greci con la Chiesa di Roma del 1439 e il lascito bessarioneo a Venezia. L’autore traccia un racconto lineare e lucido del rapporto da sempre problematico tra ucraini e russi, che negli ultimi anni si è riacceso sfociando in una guerra che ha ragioni di tipo storico, religioso, geopolitico e strategico. L’analisi di Lunardi si sofferma su due città, Firenze e Venezia, unite da un legame che risale al Sacro Romano Impero. In particolare, si evince come per i russi la terra ucraina sia stata sempre considerata parte integrante della Grande Madre Russia. Tra gli episodi cruciali ricordati nel testo, particolare rilievo ha il matrimonio tra Ivan III, principe di tutte le Russie, e la principessa Sofia: l’unione, voluta da Paolo II e celebrata nel 1472, sancì il passaggio del testimone dell’Impero dei Romei da Bisanzio a Mosca.