Fusione lombare posteriore per scoliosi: gestione del dolore postoperatorio con bupivacaina liposomiale ha ridotto l’utilizzo degli oppioidi e la durata della degenza
Un protocollo di gestione del dolore postoperatorio con bupivacaina liposomiale ha ridotto l’utilizzo degli oppioidi e la durata della degenza e ha migliorato la deambulazione nei pazienti con scoliosi idiopatica adolescenziale sottoposti a fusione spinale posteriore. E’ quanto evidenziano i risultati di uno studio appena pubblicato sulla rivista Spine e condotto da un gruppo di ricercatori americani.
La scoliosi adolescenziale idiopatica è una curvatura laterale della colonna vertebrale che si sviluppa durante l’adolescenza senza una causa chiara. In alcuni casi, quando la curvatura raggiunge un grado significativo e si prevede che possa progredire, si può considerare la fusione lombare posteriore.
La fusione lombare posteriore è un intervento chirurgico che mira a correggere la curvatura e stabilizzare la colonna vertebrale. Durante l’operazione, le vertebre interessate vengono fuse insieme utilizzando viti, aste e innesti ossei.
Questa procedura chirurgica ha lo scopo di ridurre la progressione della curvatura, alleviare il dolore e migliorare la funzionalità. Tuttavia, comporta anche alcuni rischi e richiede un periodo di recupero significativo. La decisione di optare per la fusione lombare posteriore nella scoliosi adolescenziale idiopatica dipende da diversi fattori, come l’entità della curvatura, l’età del paziente, il coinvolgimento polmonare e altri sintomi correlati.
È importante che i pazienti affetti da scoliosi adolescenziale idiopatica e le loro famiglie si informino in modo completo e consultino un team di specialisti, tra cui ortopedici e fisioterapisti, per valutare le opzioni di trattamento più appropriate e prendere una decisione consapevole. Il controllo ottimale del dolore postoperatorio per i pazienti sottoposti a fusione spinale posteriore è impegnativo.
I protocolli multimodali di gestione del dolore forniscono un’adeguata analgesia riducendo al contempo il consumo di oppioidi. L’uso della buprenorfina liposomiale in questo contesto è stato poco studiato.
Suken A. Shah e colleghi hanno diviso 119 pazienti (età media, 14,5 anni) sottoposti a fusione spinale posteriore per scoliosi idiopatica adolescenziale in due gruppi: un gruppo di 53 pazienti che hanno ricevuto bupivacaina liposomiale (LB) con un protocollo di gestione del dolore multimodale standard e un gruppo di 66 pazienti che hanno ricevuto solo il protocollo standard di gestione del dolore multimodale.
Secondo lo studio, i pazienti nel gruppo LB hanno ricevuto un’infiltrazione locale intraoperatoria di 4 mg/kg di LB come blocco dell’erettore spinale prima della chiusura del muscolo.
I ricercatori hanno scoperto che i pazienti nel gruppo LB hanno ricevuto meno oppioidi durante la loro degenza ospedaliera rispetto ai pazienti nel gruppo del protocollo standard (44,5 equivalenti di morfina orale [OME] vs. 70,2 OME; p<0.001).
Gli autori hanno notato che i pazienti nel gruppo LB avevano una durata di degenza più breve rispetto ai pazienti nel gruppo del protocollo standard (2,43 vs. 2,74 giorni; p=0,005) e deambulavano più a lungo rispetto ai pazienti nel gruppo del protocollo standard (giorno postoperatorio 1, p=0,005). 003; giorno postoperatorio 2, p=0.002).
“L’importanza di un adeguato controllo del dolore postoperatorio in questi pazienti è stata ben documentata, ma ora è messa in discussione dalla crisi degli oppioidi sia dal punto di vista medico che dal punto di vista dei costi sanitari”, hanno scritto Shah e colleghi.
«I nostri risultati suggeriscono che LB è anche associato a una diminuzione della degenza ospedaliera e a una maggiore mobilità in termini di distanza di deambulazione», hanno concluso gli autori.
Stuart Changoor The Role of Liposomal Bupivacaine in Multimodal Pain Management following Posterior Spinal Fusion for Adolescent Idiopathic Scoliosis: Faster and Farther with Less Opioids. Spine (Phila Pa 1976). 2023 May 1. leggi