Claudio Alberto Tognonato, sociologo e filosofo esistenzialista oggi Professore all’Università degli Studi Roma Tre, pubblica “Kairós. Unità e molteplicità dell’esistenza”
Costretto alla clandestinità nel suo Paese di origine —l’Argentina—, lascia il Paese e raggiunge l’Italia con l’aiuto di Enrico Calamai, il diplomatico italiano meglio conosciuto come «lo Schindler di Buenos Aires», per essere riuscito a mettere in salvo oltre 300 perseguitati dal regime militare argentino, che gli fornisce un passaporto italiano.
È proprio lui, Claudio Alberto Tognonato, sociologo e filosofo esistenzialista oggi Professore all’Università degli Studi Roma Tre, l’autore di “Kairós. Unità e molteplicità dell’esistenza” (Liguori, pagg. 182, € 22,99).
Una volta in Italia, Tognonato si è dedicato alla denuncia della violazione dei diritti umani in Argentina. Scopre poi l’esistenzialismo attraverso “L’essere e il nulla” e successivamente si dedica allo studio di tutta l’opera sartriana.
Frequenta assiduamente Franco Ferrarotti con il quale scrive una raccolta di conversazioni: “Tornando a casa: conversazioni con Franco Ferrarotti”.
A Roma Tognonato costituisce il Gruppo di Studi Sartriani e collabora regolarmente per oltre 20 anni con il quotidiano Il Manifesto, occupandosi principalmente della situazione in Argentina e di problematiche culturali.
Nel suo nuovo libro “Kairós. Unità e molteplicità dell’esistenza”, l’autore offre un viaggio su 3 dimensioni dell’umano: la Storia, la Realtà e l’Individuo. Un saggio di sociologia esistenziale che però è adatto anche al grande pubblico perché Tognonato —come Sartre— non vuole essere un intellettuale che osserva le vicende umane dalla sua finestra ma propone piuttosto un pensiero radicato nel mondo che fa dell’impegno una ragione di esistenza.
«Perché se non si può fuggire alla propria epoca è meglio viverla intensamente» spiega lo stesso Claudio Tognonato.
Il suo libro si articola attraverso la categoria dell’universale-singolare per affermare l’unicità della Storia, del Reale e dell’Individuo e nel contempo la molteplicità in ogni circuito che riprende e dà significato, costruendo un caleidoscopio della condizione umana.
«Kairós è la divinità greca che raffigura il tempo come occasione, il tempo necessario, il momento adeguato, la consonanza che rende possibile l’impossibile: è una rappresentazione qualitativa, contrapposta all’omologazione quantitativa di Chronos» puntualizza Tognonato.
Insomma Kairós vuole indicare come il senso delle scienze umane è quello di offrire nuovi orizzonti, nuovi spazi di libertà. Perché conoscere è cambiare ed è dunque questo il momento opportuno.