La salubrità dell’aria è sicuramente un aspetto fondamentale destinato a influire in maniera diretta sulla salute dei cittadini, ecco perché è molto interessante fare il punto sulla situazione relativa alle diverse città italiane.
A questo riguardo è molto interessante il report curato da Legambiente e denominato “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi”, in cui vengono presentate delle statistiche relative all’anno 2022 e riguardanti due diversi inquinanti: le polveri sottili, nello specifico il cosiddetto PM10, e il biossido di azoto, noto come NO2.
Che cosa sono le polveri sottili e il biossido di azoto
Le polveri sottili sono delle microparticelle che, per via delle loro esigue dimensioni, possono facilmente fluttuare nell’aria e venire inalate, proprio per questa ragione, nei contesti industriali in cui se ne producono in quantità significative, è necessario far ricorso a specifici depuratori quali quelli presentati nel sito depureco.com per eliminarne ogni traccia.
Anche il biossido di azoto è un inquinante atmosferico di natura irritante che diviene particolarmente pericoloso in presenza di un forte irraggiamento solare, e anche la sua formazione è dovuta ad attività inquinanti operate dall’uomo, in particolar modo a combustioni.
La pericolosità di PM10 e NO2 è stata ampiamente comprovata dalla scienza medica, di conseguenza è fondamentale che i relativi livelli di presenza nell’aria non eccedano determinate soglie.
Le città con le più elevate quantità di PM10
Per quanto riguarda il PM10, Legambiente ha preso in analisi i risultati emersi da apposite centraline installate in 95 città italiane, e tra queste la più inquinata è risultata essere Torino.
La normativa vigente prevede che il limite di 50 microgrammi al metro cubo non debba essere superato per oltre 35 giorni all’anno, mentre a Torino i giorni in cui si è verificato il superamento nell’arco del 2022 sono stati ben 98.
A completare il “podio” delle città più inquinate per quel che riguarda il PM10 troviamo Milano, la cui centralina ha fatto registrare superamenti della suddetta soglia in 84 giorni nell’arco dell’anno, ed Asti, con 79 giorni.
Come si può notare, in questi casi il limite di scoramento di cui si è detto è stato più che doppiato, è dunque evidente a che punto, in queste città, la situazione sia critica.
Le città con le più elevate quantità di NO2
Per quanto riguarda l’altro inquinante considerato, ovvero il biossido di azoto, le città monitorate da Legambiente sono state 94.
La poco invidiabile palma di città più inquinata d’Italia è toccata in questo caso a Milano, dove è stata riscontrata la presenza di 38 microgrammi al metro cubo di NO2, al secondo posto troviamo Torino, con 37 microgrammi al metro cubo, mentre al terzo posto vi è un ex aequo, quello condiviso da Como e Palermo, con 35 microgrammi al metro cubo di biossido di azoto.