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Lavori del futuro: il content creator attrae 4 persone su 10

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Lavori del futuro: il content creator attrae 4 persone su 10 e per 1 su 2 è un lavoro vero secondo un sondaggio condotto da Youtube Shorts e OnePall su 2.000 giovani

Altro che trend passeggero: quello del Content Creator è un “lavoro vero” per 1 persona su 2. E ha “attratto”, almeno una volta, ben 4 professionisti su 10.

Questi i risultati di un sondaggio condotto nel 2022 da Youtube Shorts e OnePall* su un panel di 2.000 americani: se il 58% degli intervistati ha affermato di considerarlo un lavoro alla stregua di qualsiasi altra professione, il 41% ha addirittura dichiarato di aver preso in considerazione di diventare un content creator almeno una volta, motivato dalle opportunità di guadagno (39%), dalla possibilità di condividere la propria passione (37%), dall’autonomia (35%), dall’opportunità di apprendimento o creazione di connessioni sociali (33%) e dalla fama (30%).

Dati che non stupiscono, considerato che i content creator sono oltre 50 milioni nel mondo (di cui più di 2 milioni considerati “professionisti” full time**) e hanno reso questo lavoro lo small business a più alto tasso di crescita. Un trend che riguarda anche l’Italia, dove i content creator sono 350.000 e crescono del 20% ogni anno, in una costante evoluzione verso la professionalizzazione e la regolamentazione.

Content Creator in Italia: a che punto siamo?

“Mentre in mercati più maturi, come ad esempio quello americano, il lavoro del creatore di contenuti è già in un percorso di consolidamento verso diventare “una professione” a tutti gli effetti, in Italia lo scenario è ancora molto frammentato – spiega Tommaso Ricci, Managing Director di Mambo, la prima community italiana di Content Creator nata proprio per aggregare, formare e professionalizzare i Content Creator, aiutandoli a monetizzare la propria creatività – A scegliere questo percorso sono soprattutto ragazzi giovani (Millennials o GenZ), che parlano “nativamente” il linguaggio delle piattaforme e dotati di grande creatività, ma che sono impreparati su tutto ciò che serve per rendere questa creatività un lavoro. Quello che manca è un “ponte” che faciliti la comunicazione tra i creator e le aziende disposte a pagare per la loro creatività. Mambo li aiuta ad affrontare la sfida di trasformare la passione in un lavoro e cogliere le opportunità offerte dal mercato: connettiamo i ragazzi ai brand, li aiutiamo ad interagire con le aziende, ad interpretare un brief, a ottimizzare i contenuti e i processi di produzione fornendo strumenti, spazi e una struttura di persone. Ma non solo. Quella del content creator è una professione insidiosa: li espone costantemente sui social network e non ha un andamento lineare. Per questo offriamo anche coaching e supporto psicologico”.

La community di Mambo ha già prodotto valore per i suoi creator per oltre 1.3 milioni di euro tra Italia e Spagna: “Abbiamo oltre 200 creator nel nostro network, ma solo per il 40% della nostra community fare il content creator rappresenta un lavoro a tempo pieno: per questi ragazzi, la creazione di contenuti arriva a generare, nella maggior parte dei casi, l’equivalente di uno stipendio ogni anno. Per tutti gli altri si tratta di una fonte di reddito complementare ad altre attività, ad esempio, ad attività di studio”, conclude Tommaso Ricci.

Le sfide della professionalizzazione secondo la content creator @BeaBaru (oltre 400mila follower su TikTok)

“Ho iniziato a fare la Content Creator per dare sfogo alla mia creatività e condividere le mie passioni. Parlo soprattutto di food, beverage e travel, ma più in generale condivido contenuti brevi che trovano ispirazione nelle mie passioni e nella mia quotidianità. Ho iniziato per gioco e per divertimento: nelle piattaforme digitali come TikTok e Instagram ho trovato gli strumenti e i linguaggi per esprimermi e sperimentare, ma anche un “pubblico” per i miei contenuti – racconta Beatrice Asia Barutta, tiktoker della community di Mambo con oltre 465mila follower affezionatissimi – Fare di questa passione un lavoro è bellissimo ed è un grande privilegio, ma porta con sé molte sfide: professionalizzarsi significa unire alla creatività la disciplina, imparare a relazionarsi con i brand, migliorare continuamente la qualità delle produzioni,  misurarsi con questioni amministrative. E anche gestire meglio le proprie aspettative, perché – inutile negarlo – al crescere il numero dei follower, si diventa anche più “sensibili” al consenso del pubblico. Per questo consiglio Mambo a qualsiasi giovane che voglia intraprendere questo percorso: il supporto nel trovare e gestire il lavoro e le relazioni con i brand è prezioso, ma è la Community tra pari il vero valore aggiunto: condividere il percorso con altri giovani come te rende ogni sfida più semplice e divertente, e garantisce un “approvvigionamento” di creatività impareggiabile”.

*Fonte: One Pall & Youtube Shorts

**Fonte: SignalFire.com

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