Giovanni Apolone, Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è il neoeletto Presidente dell’Organisation of European Cancer Institutes (OECI)
Giovanni Apolone, Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è il neoeletto Presidente dell’Organisation of European Cancer Institutes (OECI), il network che riunisce i maggiori Centri oncologici di cura e di ricerca internazionali.
Fondata nel 1979 come network europeo, OECI è la più grande rete di centri e istituti oncologici che annovera tra i suoi membri circa 130 Istituzioni nel mondo (di cui 26 Stati membri dell’UE) con l’obiettivo di coordinare e armonizzare la ricerca in oncologia, al fine di produrre nuove evidenze scientifiche e strategie cliniche, da diffondere alle singole Nazioni attraverso i Centri aderenti al network. La Presidenza di Giovanni Apolone avrà durata triennale e si concluderà nel 2026.
“La nomina di Giovanni Apolone rappresenta un’ulteriore conferma del ruolo di avanguardia svolto dal nostro Istituto nel campo della ricerca e delle cure oncologiche anche in ambito internazionale” – commenta Marco Votta, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “INT è sempre stato in prima linea nella lotta al cancro e questo riconoscimento ci dà la responsabilità di fare ancora di più per contribuire a diffondere il nostro know how e per uniformare a livello europeo gli standard di cura”.
“Raccolgo l’eredità del Prof. Thierry Philip, che ha ampliato la mission di OECI in linea con il Piano Europeo di lotta contro il Cancro” – sottolinea Apolone, Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e Presidente OECI. “Continuità, sostenibilità e inclusione saranno le tre parole chiave per il prossimo futuro, nel quale cercheremo di coinvolgere in modo più attivo tutti i nostri membri per promuovere una rete più interattiva e partecipe, una comunità animata da obiettivi comuni e attività condivise.”
La mission dell’OECI è contribuire in modo pratico al piano oncologico dell’UE per ridurre la mortalità, aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
“Alcuni temi saranno al centro del nostro lavoro dei prossimi tre anni: una delle priorità riguarderà l’accesso ai trattamenti per riuscire a garantire a tutti i pazienti oncologici le cure migliori a prezzi sostenibili; un altro tema prioritario sarà quello di promuovere una maggiore partecipazione e coinvolgimento dei pazienti, per rispondere a quella che è oggi una necessità sempre più sentita nel mondo della ricerca oncologica e in generale dalla comunità scientifica” – precisa Apolone.
L’inclusione dei pazienti in tutto il processo di ricerca è un tema particolarmente importante a partire dalla sua fase di pianificazione, passando per la sua conduzione vera e propria, per finire con l’interpretazione e la divulgazione dei risultati. “Questo approccio, peraltro molto caro anche all’Istituto dei Tumori, vuole promuovere i principi di democraticità della scienza, di responsabilità e trasparenza portando avanti una ricerca condotta non “verso” o “per” i pazienti, ma “con” loro e i loro caregiver e rappresentanti” – commenta Apolone.
L’OECI punterà, inoltre, ad ampliare le sue attività e a lavorare in sinergia con due importanti realtà europee: il Digital Institute For Cancer Outcomes Research (DIGICORE) e l’European Cancer Patient Coalition (ECPC). DIGICORE è la piattaforma digitale comune creata con l’obiettivo di utilizzare al meglio i dati di real life per garantire ai pazienti una terapia il più possibile ritagliata su misura, in un’ottica di sostenibilità. A guidare questa importante struttura è Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma. ECPC riunisce invece oltre 470 Associazioni pazienti in Europa ed è presieduto da Francesco De Lorenzo, che in Italia dirige la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO).
“Oltre a garantire continuità e sostenibilità, uno degli obiettivi della mia Presidenza sarà quello di ampliare la base dei nostri membri, aprendo l’OECI alle giovani generazioni attraverso la loro inclusione e partecipazione attiva negli organi decisionali e consultivi. Ritengo sia necessario sviluppare iniziative ad hoc in questo senso, come la creazione di un Advisory Board di giovani colleghi, e l’istituzione di attività di formazione continua su temi rilevanti per l’OECI, come la qualità, lo sviluppo e la gestione di progetti di ricerca, temi di ricerca emergenti e la protezione dei dati e dei pazienti” – conclude Apolone.
Il prossimo triennio di lavoro dell’OECI nasce quindi sotto l’impegno di sostenere una partecipazione proattiva dell’Organizzazione e assumere un ruolo più rilevante nello scenario europeo e verso i diversi stakeholder e policy makers, al fine di renderla un partner prioritario degli organismi europei che si occupano di salute e dare risposte concrete alle aspettative dei pazienti.