Psoriasi: adalimumab si conferma superiore a metotrexato


I pazienti con psoriasi trattati con adalimumab sono risultati avere il doppio delle probabilità di guarire rispetto a quelli gestiti con metotrexato

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I pazienti con psoriasi trattati con adalimumab sono risultati avere il doppio delle probabilità di guarire o quasi dalla malattia cutanea e meno probabilità di interrompere il trattamento rispetto a quelli gestiti con metotrexato. Sono gli esiti di uno studio di real life pubblicato sul British Journal of Dermatology.

La maggior parte delle informazioni sull’efficacia comparativa e sulla drug survival (intervallo di tempo tra l’inizio e l’interruzione di una terapia farmacologica, considerato un proxy di efficacia, sicurezza, aderenza e tollerabilità) di metotrexato e adalimumab nel trattamento della psoriasi proviene da studi controllati e randomizzati che potrebbero non tradursi nell’ambito clinico quotidiano. I trial clinici hanno dimostrato la superiorità di adalimumab rispetto a metotrexato, tuttavia le evidenze di real life sono limitate, hanno premesso gli autori.

«Utilizzando dati del mondo reale, il nostro studio ha confermato la superiorità di adalimumab rispetto a metotrexato, sia in termini di efficacia che di drug survival» hanno concluso. «I pazienti a cui era stato prescritto adalimumab avevano il doppio delle probabilità di essere guariti o quasi guariti dalla psoriasi in qualsiasi momento durante il trattamento rispetto a quelli gestiti con metotrexato. Inoltre i pazienti interromperebbero la terapia con metotrexato 0,53 anni prima rispetto a quelli sottoposti ad adalimumab in oltre 2 anni di esposizione al trattamento».

Analisi basata su un ampio registro britannico sulla psoriasi
Lo studio basato sui dati del registro BADBIR (British Association of Dermatologists Biologics and Immunomodulators Register) si proponeva stabilire l’efficacia e la drug survival nel mondo reale di metotrexato e adalimumab in pazienti con psoriasi da moderata a grave.

BADBIR è un registro di farmacovigilanza prospettico e multicentrico progettato per valutare la sicurezza e l’efficacia a lungo termine delle terapie sistemiche nei pazienti con psoriasi da moderata a grave. È stato istituito nel 2007 e comprende attualmente più di 20mila pazienti reclutati da 167 centri dermatologici in UK e Irlanda.

I soggetti eleggibili avevano almeno 16 anni di età e avevano ricevuto un primo ciclo di terapia con uno dei due farmaci tra il 2007-2021, con un follow-up di almeno 6 mesi. L’efficacia è stata definita come il raggiungimento di un punteggio assoluto ≤2 nello Psoriasis Area and Severity Index (PASI), riportato in un periodo compreso tra almeno 13 settimane dopo la data di inizio del trattamento e la fine della terapia.

L’effetto medio del trattamento (ATE, average treatment effect) è stato presentato sotto forma di rapporto di rischio (RR). Il modello ha stimato la drug survival media standardizzata aggiustata, definita come l’interruzione della terapia associata a inefficacia o al verificarsi di eventi avversi (EA) a 6, 12 e 24 mesi e mezzo. È stato inoltre calcolato il restricted mean survival time (RMST) a 2 anni di esposizione al trattamento.

L’RMST è una nuova misura alternativa nelle analisi di survival e può essere utile quando non è possibile ipotizzare rischi proporzionali o quando il tasso di eventi è basso. Viene definito come l’area sotto la curva di survival dal tempo zero fino a un punto temporale specifico ed è generalmente stimabile in modo più affidabile rispetto ai tempi di survival medi o mediani. Le principali applicazioni dell’RMST riguardano le immunoterapie, le cui curve di sopravvivenza spesso non hanno un andamento di decrescita regolare e presentano un plateau finale che indica la presenza di un gruppo di pazienti con drug survival prolungata.

Adalimumab meglio di metotrexato per efficacia e drug survival
L’analisi ha incluso un totale di 6.575 pazienti (età media 44 anni, 44% donne), al 40% dei quali era stato prescritto metotrexato e al 60% adalimumab.

La percentuale di soggetti che hanno raggiunto un punteggio PASI ≤2 è stata più alta nella coorte sottoposta adalimumab (77%) rispetto a quella trattata con metotrexato (37%).  Adalimumab è risultato più efficace di metotrexato (RR 2,20).

La drug survival globale associata a inefficacia o eventi avversi è stata inferiore nella coorte metotrexato rispetto alla coorte adalimumab a 6 mesi (stima rispettivamente di 69,7 vs 90,6) a 1 anno (52,5 vs 80,6) e due anni (34,8 vs 68,6).

La differenza nell’RMST complessivo, o quando stratificato per inefficacia e eventi avversi, era rispettivamente di 0,53, 0,37 e 0,29 anni.

«Abbiamo dimostrato che adalimumab è superiore a metotrexato sia in termini di efficacia che di drug survival, con risultati coerenti con i trial randomizzati-controllati e gli studi di coorte» hanno commentato i ricercatori. «In UK tuttavia i farmaci sistemici non biologici vengono tuttavia ancora proposti prima dei biologici per il trattamento della psoriasi da moderata a grave, un fatto indubbiamente correlato al costo di adalimumab prima dell’introduzione dei biosimilari, molto più economici».

«Sarebbero importanti ulteriori ricerche per valutare l’efficacia in termini di costi nel mondo reale dei biosimilari di metotrexato e adalimumab e per sviluppare modelli di stratificazione e previsione algoritmica di quale sia il farmaco più corretto da utilizzare come primo trattamento» hanno concluso. «Questo consentirà di personalizzare ulteriormente l’approccio piuttosto che affidarsi a una terapia uguale per tutti i pazienti».

Referenze

Alabas OA et al. Effectiveness and survival of methotrexate versus adalimumab in patients with moderate-to-severe psoriasis: A cohort study from the British Association of Dermatologists Biologics and Immunomodulators Register (BADBIR). Br J Dermatol. 2023 May 25;ljad179. 

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