La tragedia di Maui, isola delle Hawaii, in fiamme: i morti per gli incendi salgono a 96, i cittadini accusano le autorità di malagestione. Alcuni abitanti hanno fatto causa alla compagnia elettrica
Sale a 96 il bilancio delle vittime dei roghi scoppiati martedì scorso sull’isola hawaiana di Maui, interessata dal più grave incendio nella storia degli Stati Uniti. Secondo quanto riferito dalle autorità alle 21 di ieri sera ora locale, è ancora incerto il numero dei dispersi, sebbene decine di persone siano state rintracciate nei centri d’accoglienza e primo soccorso.
Gli incendi boschivi, che hanno raggiunto anche i centri abitati, sono stati intanto contenuti dell’85% nell’area di Lahain, per il 60% in quella di Kula, mentre sono stati estinti a Pulehu/Kihei e Pu’ukoli’i/Kaanapali.
A Lahaina in particolare, storica cittadina di 12mila abitanti distrutta dalle fiamme, una coppia di residenti ha fatto causa alla compagnia elettrica, la Hawaiian Electric Industries, e ad altre tre sue aziende appaltatrici dei servizi. Come si legge sulla Cnn, l’accusa è di aver contribuito a propagare l’incendio nelle aree abitate e viene quindi richiesto un indennizzo collettivo per le migliaia di cittadini che hanno perso “case, aziende, chiese, scuole e siti culturali storici”. Secondo i querelanti, i responsabili non avrebbero disconnesso la rete elettrica né “dopo l’allerta incendi” né quando sono state informate della “caduta di alcuni pali della luce, poi entrati in contatto con la vegetazione o il terreno”.
Ad oggi, spiega la Dire (www.dire.it), né le autorità dell’isola né dello Stato di Hawaii hanno reso nota la causa ufficiale dei roghi. Sul punto, venerdì scorso in una nota il governatore Josh Green ha annunciato una “indagine completa” da parte dell’Ufficio del Procuratore generale per fare luce sulle decisioni assunte prima e durante la propagazione dei roghi.
Da giorni inoltre i media rilanciano le accuse dei cittadini alle autorità locali, accusandole di non aver allertato in tempo la popolazione sugli incendi in arrivo, che potevano essere previsti alla luce dei forti venti causati dall’uragano Dora che sta attraversando il Pacifico centinaia di chilometri a sud dell’arcipelago. Alcuni sopravvissuti hanno parlato di sirene d’allarme che non avrebbero suonato e di una macchina dei soccorsi impreparata a far fronte all’emergenza.