Abbronzatura: AICPE, Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica invita, in caso di nuove lesioni cutanee, a rivolgersi tempestivamente a uno specialista
Nei mesi estivi ci esponiamo maggiormente all’azione dei raggi UV, che hanno un ruolo fondamentale. Queste radiazioni, infatti, ci permettono di sintetizzare la Vitamina D, presente in alcuni alimenti, ma prodotta dall’organismo in maggiore quantità durante l’esposizione della pelle al sole. Dalla cute la vitamina D passa nel sangue, dove si lega a una proteina che la trasporta ai diversi tessuti. La sua azione è fondamentale nel processo di mineralizzazione delle ossa, perché consente l’assorbimento di calcio e fosforo, ma gli studi scientifici più recenti confermano il suo ruolo chiave anche nel funzionamento del sistema immunitario, data la sua capacità di modulare la risposta infiammatoria. Durante l’estate quindi, immagazziniamo Vitamina D nel tessuto adiposo e la utilizziamo nei mesi invernali, ma l’eccessiva esposizione ai raggi solari può avere anche effetti negativi poiché, soprattutto se prolungata e senza protezione, può stimolare l’insorgere di alcuni tumori della pelle.
I dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità ci dicono che i tumori maligni della cute (carcinoma basocellulare, carcinoma spinocellulare e melanoma) rappresentano le neoplasie più frequenti nella popolazione caucasica, mentre secondo l’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) il 18% delle neoplasie maligne sono tumori cutanei.
Il viso è la zona più costantemente esposta ai raggi UV e dunque la più colpita da queste neoplasie, come conferma l’Associazione Italina di Chirurgia Plastica Estetica: il 70% del totale delle pratiche chirurgiche effettuate nel distretto del volto sono asportazioni di carcinomi cutanei.
L’indicazione della comunità scientifica è da molti anni quella di esporsi al sole con filtri di protezione adeguati al proprio fototipo, per evitare il più possibile di traumatizzare il derma con eventi dannosi (scottature). ‘Il problema in realtà non nasce con il singolo danno’- spiega il Prof. Roberto Bracaglia, Vicepresidente dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica – ‘ma dal momento che l’esposizione ai raggi UV danneggia il DNA delle cellule epiteliali, che sono il rivestimento della nostra pelle: sommando danni su danni nel corso degli anni si può stimolare la nascita di cellule precancerose. Ecco perché è fondamentale evitare di innescare il processo fin da bambini, proteggendosi dalle scottature nell’infanzia’ .
La prevenzione secondo AICPE non è però solo legata alle imprescindibili regole di una esposizione solare consapevole, ma è di fondamentale importanza anche la diagnosi precoce in caso si presenti una nuova macchia sulla pelle.
‘Nel momento in cui si presenta una lesione nuova sulla cute’ – raccomanda il Prof. Bracaglia –‘è importante affidarsi al più presto ad un medico esperto per ricevere la corretta diagnosi. Il Dermatologo o il Chirurgo Plastico sono in grado oggi, con una semplice visita ambulatoriale, di valutare se si tratta di una lesione sospetta o di un semplice neo, o ancora di una innocua cheratosi. Noi Chirurghi Plastici asportiamo formazioni cutanee maligne continuamente e ne conosciamo bene il percorso diagnostico. Innanzitutto deve insospettire una nuova macchia sulla pelle asimmetrica (i nei sono sempre geometrici), dai bordi irregolari, di colore molto scuro, o variegato, che modifica la sua dimensione o si inspessisce velocemente. In tal caso è necessario rivolgersi tempestivamente allo specialista perché, se si tratta di un tumore cutaneo, bisogna intervenire con l’asportazione chirurgica prima che si sviluppino metastasi’.
‘Se la diagnosi è precoce dunque la guarigione è certa’ – conclude il Dott. Claudio Bernardi, Presidente dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica – ‘Ecco perché AICPE invita i pazienti a chiedere un consulto allo specialista in caso si presenti una nuova lesione cutanea sospetta. L’asportazione deve poi seguire alcuni protocolli importanti dal punto di vista oncologico oltre che estetico: deve essere eseguita in modo da lasciare una cicatrice meno visibile possibile, ma soprattutto assicurandoci che le cellule tumorali vengano asportate completamente, in modo radicale’.
La rimozione della lesione viene eseguita in anestesia locale, tranne nei casi complicati in cui si trovi in sedi particolari, e la ripresa post operatoria è immediata. Dopo l’asportazione vengono effettuate le analisi dei tessuti rimossi e per scongiurare le recidive vanno programmati controlli costanti, continuando a seguire le giuste regole per l’esposizione solare.
Fonti Associazione Italiana Registri Tumori (registri-tumori.it); Melanoma e tatuaggi (iss.it); ISSalute: la Tua salute il Nostro obiettivo-Istituto Superiore di Sanità
L’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (www.aicpe.org), la prima in Italia dedicata esclusivamente all’aspetto estetico della chirurgia, è nata nel settembre 2011 con lo scopo di promuovere la formazione e la pratica in chirurgia plastica estetica favorendo uno scambio di conoscenze tra i chirurghi qualificati. E’ gemellata con l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), con l’International Society for Aesthetic and Plastic Surgery (ISAPS) con la European Association of Society of Aesthetic and Plastic Surgery (EASAPS), con la Société Française des Chirurgiens Esthétiques Plasticiens (SOFCEP) e con L’Asociaciòn Argentina de Cirugia Estetica (AACE). Ad AICPE hanno aderito oltre 450 chirurghi in tutta Italia. Membri di AICPE possono essere esclusivamente professionisti con una specifica e comprovata formazione in chirurgia plastica estetica, che aderiscono ad un codice etico e di comportamento da seguire fuori e dentro la sala operatoria. Scopo di AICPE è tutelare pazienti e chirurghi plastici disciplinando l’attività professionale, rappresentare i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e promuoverne la preparazione culturale e scientifica.