Dermatite atopica: consapevolezza e autocompassione possono migliorare la qualità della vita secondo quanto emerso in un piccolo studio giapponese
Negli adulti con dermatite atopica l’aggiunta alle cure abituali di corsi online di consapevolezza e auto-compassione può migliorare la qualità della vita dei pazienti, secondo quanto emerso in un piccolo studio controllato e randomizzato condotto in Giappone e pubblicato sulla rivista JAMA Dermatology.
«Abbiamo scoperto che la qualità della vita specifica per la malattia della pelle è migliorata nel tempo con un’ampia dimensione dell’effetto» hanno i ricercatori della School of Public Health, Graduate School of Medicine dell’Università di Kyoto. «Questi risultati suggeriscono che l’addestramento alla consapevolezza e all’auto-compassione è un’opzione terapeutica efficace per gli adulti con dermatite atopica».
Una malattia con un impatto elevato sulla qualità della vita
La dermatite atopica una malattia della pelle cronica, recidivante, infiammatoria e multifattoriale che comporta un intenso prurito. Colpisce circa il 15-30% dei bambini e dal 2% al 10% degli adulti, con un’incidenza in aumento nei paesi industrializzati.
Se misurato in anni di vita aggiustati per la disabilità, l’eczema atopico è la patologia cutanea con il più alto carico di malattia e le persone che ne sono affette soffrono comunemente di ansia, depressione e problemi di sonno. Lo stress può peggiorare la condizione cutanea, ma allo stesso tempo la malattia e i suoi sintomi causano stress, creando un circolo vizioso che contribuisce notevolmente a compromettere la qualità della vita dei pazienti.
Un programma incentrato su una consapevole cura di sé
Lo studio SMiLE ha coinvolto pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave e un punteggio del Dermatology Life Quality Index (DLQI) superiore a 6. I partecipanti avevano un’età media di 36,3 anni, l’80% erano donne e la durata media della malattia era di 26,6 anni. A tutti è stato consentito di ricevere le cure abituali durante lo studio, a eccezione di dupilumab, psicoterapia o altri corsi di formazione sulla consapevolezza.
I ricercatori hanno assegnato in modo casuale 56 adulti a ricevere una formazione sulla consapevolezza in aggiunta alle loro cure abituali e 51 alla lista d’attesa più le cure abituali. Quelli del gruppo di formazione hanno ricevuto otto sessioni settimanali di consapevolezza e autocompassione online della durata di 90 minuti, che comprendevano meditazione, psicoeducazione informale, indagine e una breve conferenza, insieme a un ritiro facoltativo di meditazione silenziosa di un giorno alla settimana 7 e una videoconferenza facoltativa di 2 ore come sessione di richiamo alla settimana 13.
L’intervento ha incoraggiato una relazione non giudicante con lo stress utilizzando la riduzione dello stress basata sulla consapevolezza (MBSR) e ha enfatizzato una relazione compassionevole con sé stessi durante la sofferenza utilizzando l’auto-compassione consapevole (MSC). Il programma è stato sviluppato e insegnato dal primo autore dello studio Sanae Kishimoto, un esperto psicologo clinico giapponese con una storia personale di dermatite atopica.
L’autocompassione può essere considerata come l’accettazione della propria sofferenza. Nei momenti di dolore e fallimento, chi prova autocompassione ha un atteggiamento di comprensione verso se stesso, piuttosto che di critica e giudizio. I pensieri o le esperienze negative non vengono ignorati, ma si è consapevoli di queste esperienze senza esserne sopraffatti.
Miglioramento della qualità di vita e degli esiti secondari della malattia
Dopo 13 settimane, una volta completate le analisi dei dati, i pazienti nel gruppo di formazione hanno mostrato un maggior miglioramento del punteggio DLQI rispetto a quelli in lista di attesa (stima della differenza tra i gruppi -6,34, P<0,001), con una dimensione dell’effetto standardizzata di -1,06.
I pazienti nel gruppo di formazione sono anche migliorati di più in tutti gli esiti secondari, ovvero gravità della malattia, scale analogico-visive correlate a prurito e grattamento, autocompassione, consapevolezza, sintomi psicologici e aderenza ai trattamenti consigliati dal dermatologo. Erano anche più propensi a seguire l’approccio terapeutico prescritto, tra cui crema idratante e uso topico di steroidi.
Il formato online può offrire l’accesso alle cure a un numero più ampio di pazienti
«Considerata la relativa scarsità di dati in letteratura su questo tipo di approccio, è probabile che questo studio particolarmente ben fatto plasmi positivamente il pensiero su questo argomento» ha affermato Peter Lio, assistente professore clinico di dermatologia e pediatria presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago.
«Questo studio dimostra bene che un approccio online può essere efficace. In teoria, questi metodi o tecniche potrebbero democratizzare trattamenti come questo e offrirli a un numero più elevato di pazienti» ha aggiunto. «Mi piacerebbe vedere delle app gratuite parzialmente o interamente automatizzate simili a quelle per la meditazione, in modo da trattare i pazienti in modo più conveniente».
Lio ha spiegato che l’esclusione dei partecipanti in trattamento con dupilumab ha reso i risultati leggermente meno generalizzabili per i pazienti con dermatite atopica da moderata a grave, che affrontano le maggiori sfide sulla qualità della vita e che spesso sono candidati alla terapia con dupilumab.
Susan Massick, professore associato clinico di dermatologia presso l’Ohio State University Wexner Medical Center di Columbus, consiglia ai medici di adottare un approccio su più fronti per trattare le componenti fisiche e comportamentali della dermatite atopica e di considerare anche altri approcci terapeutici oltre ai farmaci.
«L’addestramento all’auto-compassione è un altro strumento nella nostra cassetta degli attrezzi per trovare la soluzione giusta per i nostri pazienti» ha dichiarato. «Applaudo il focus di questo studio sulla formazione sulla salute comportamentale come mezzo per un maggior benessere e una migliore consapevolezza. Sono rimasta impressionata da quanto queste semplici misure hanno contribuito a migliorare la qualità della vita dei pazienti che hanno utilizzato la formazione».
«Anche se lo studio ha coinvolto pazienti giapponesi altamente motivati, i problemi dei pazienti con eczema sono universali, indipendentemente dalla razza o dall’etnia» ha concluso. «Gli statunitensi potrebbero essere anche più disposti ad abbracciare la consapevolezza e l’auto-compassione come percorso verso una salute e un benessere migliori».
Referenze
Kishimoto S et al. Efficacy of Integrated Online Mindfulness and Self-compassion Training for Adults With Atopic Dermatitis: A Randomized Clinical Trial. JAMA Dermatol. 2023 May 10;e230975.