Sul sito dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-osha), uno studio evidenzia le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali nella prevenzione degli infortuni
Bassi i tassi di occupazione di lavoratori con disabilità, anziani e migranti. Esistono molteplici ostacoli all’integrazione nel mercato del lavoro di alcune categorie di lavoratori, per esempio le persone con disabilità, i migranti, la popolazione più anziana (di età compresa tra i 55 e i 64 anni). La ricerca evidenzia come il miglioramento e l’adeguamento delle politiche in tema di ssl, in genere concepite pensando ai lavoratori normodotati, possano rafforzare l’inclusione lavorativa di questi gruppi. In questo senso, il sostegno su misura e la diffusione di luoghi di lavoro più accessibili attraverso l’uso di nuove soluzioni di monitoraggio della ssl potrebbero favorire l’immissione nel mondo del lavoro dei gruppi più vulnerabili. A tale scopo lo studio ricorda il ruolo degli esoscheletri, che, tenendo sotto osservazione costante i fattori di stress e i parametri vitali, segnalano ai lavoratori quando è necessario ridurre il carico fisico durante lo svolgimento di attività particolarmente impegnative.
Variabili fisiologiche ed input ambientali. Le informazioni offerte dai dispositivi digitali per il monitoraggio della ssl vanno analizzate in relazione agli input ambientali (ad esempio luce, rumore, temperatura, vibrazioni), caratteristici del luogo di lavoro. La combinazione di questi dati consente di adeguare i carichi di lavoro del personale coinvolto e progettare supporti su misura in relazione alle specifiche esigenze. Infatti, l’uso di dispositivi indossabili facilita l’identificazione di situazioni o compiti percepiti come più pericolosi o impegnativi per i lavoratori più anziani, monitorando anche i livelli di fatica fisica o cognitiva attraverso indicatori come la frequenza cardiaca e i livelli di stress.
I limiti dell’intelligenza artificiale (ia). Nonostante le notevoli opportunità dei nuovi sistemi digitali intelligenti, permangono alcune criticità, legate soprattutto all’età, alla salute, al genere, alla provenienza geografica e al livello di esperienza dei lavoratori. In relazione alla crescente diversità etnica degli ambienti di lavoro, le tecnologie digitali hanno ancora alcuni limiti in termini di raccolta e analisi accurate dei dati di una forza lavoro così diversificata. Dati affidabili, accurati e imparziali sono fondamentali per l’ia, perché la sua capacità di raggiungere obiettivi complessi dipende fortemente dall’input che riceve. Ad esempio, la pronuncia di lavoratori non madrelingua potrebbe non essere facilmente riconosciuta dai mezzi digitali, facendo emergere la necessità per gli sviluppatori di individuare soluzioni capaci di superare questi limiti. Infine, lo studio segnala anche che, per le persone che lavorano da sole o in condizioni pericolose, questi sistemi di monitoraggio potrebbero non rilevare condizioni o comportamenti non sicuri in modo tempestivo e potrebbero non riuscire a individuare i lavoratori in difficoltà. È necessaria cautela e non affidarsi esclusivamente a questo tipo di sistemi.