Certificazione della parità di genere, in Liguria firmato un protocollo tra istituzioni e parti sociali con l’obiettivo di creare un tavolo permanente
L’iniziativa si inserisce in una collaborazione consolidata. Il protocollo si inserisce nella collaborazione ormai consolidata tra l’Istituto e l’Ufficio regionale della consigliera di Parità, come dimostra il bando aziende virtuose del 2018 e il protocollo del 27 luglio 2021, e persegue l’obiettivo di creare un tavolo permanente territoriale sulla parità di genere coordinato dalla consigliera di Parità, che attraverso la rilevazione, la valutazione del fenomeno e il confronto, abbia come compito primario sia la predisposizione di un piano di sensibilizzazione, rivolto agli attori che sono chiamati a occuparsi del tema a diverso titolo, sia la formulazione di proposte di azioni di prevenzione e contrasto delle discriminazioni.
La prassi di riferimento è la UNI/PdR 125:2022. La parità di genere, prevista dall’Obiettivo 5 dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo sostenibile, si qualifica all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza tra le missioni del governo italiano nell’ambito delle politiche del lavoro. L’area tematica è stata ulteriormente rafforzata con la legge 162/2021 e con una prassi di riferimento, la UNI/PdR 125:2022, relativa alla certificazione della parità di genere. La certificazione, di carattere volontario, consente alle aziende più virtuose di richiedere agli organismi accreditati di attestare la conformità dell’organizzazione ai principi di parità tra i generi, con particolare riferimento alle condizioni retributive e di carriera.
Le linee guida definite con decreto del 29 aprile 2022. A tale scopo, il Ministero delle Pari Opportunità ha recepito, con decreto del 29 aprile 2022, la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, definendo le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere, prevedendo tra i vari requisiti, la definizione e la misurazione di specifici indicatori prestazionali delle politiche di parità di genere nell’organizzazione. L’obiettivo è garantire un ambiente lavorativo più inclusivo e meno discriminatorio, attraverso l’implementazione di un sistema di gestione da sottoporre al percorso di certificazione.
Tra i vantaggi anche premialità nella partecipazione a gare e bandi pubblici. Tra i vantaggi che la certificazione attualmente consente di ottenere, un bonus contributivo mensile pari all’1% (sul totale del personale assunto) della contribuzione complessivamente dovuta dal datore di lavoro, entro il limite massimo di 50mila euro annui per azienda, premialità nella partecipazione a gare e bandi pubblici e nell’accesso a finanziamenti europei, internazionali e nazionali, vantaggi per la reputazione del brand e maggiore attrattività di talenti e capacità di retention. Il benessere e l’equilibrio tra vita e lavoro sono infatti aspetti determinanti nella scelta di un nuovo candidato, attivando il cosiddetto “employer branding”.
Razzino: “Rafforzata la rete tra gli attori del territorio”. Nelle parole del direttore regionale Inail Liguria, Angela Razzino, quella del protocollo è “un’iniziativa dal carattere innovativo e sperimentale, che rafforzerà la tenuta della rete ligure fatta di istituzioni e parti sociali, che insieme potranno promuovere azioni informative ispirate alle pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo”.
- Protocollo d’intesa tra Inail Dr Liguria, Ufficio della consigliera di parità della regione Liguria e altriProtocollo d’intesa per l’istituzione di un tavolo permanente regionale sulla certificazione di genere nelle imprese.