Da inizio anno sono state catturate 450 tonnellate di granchio blu e, nonostante questo, i pescatori di vongole veneti perderanno l’80-90% del loro bilancio
Il Veneto preme per la dichiarazione dello stato di emergenza per i danni del granchio blu. “Spero venga decretato quanto prima”, ha ribadito oggi il presidente della Regione, Luca Zaia, incontrando al Porto di Pila nel Comune di Porto Tolle (Rovigo) i pescatori e toccando, ancora una volta, con mano l’entità dei disastri del granchio blu. Ne sono state catturate 450 tonnellate da inizio anno e, nonostante questo, i pescatori di vongole veneti, da cui dipende una quota del 39% della produzione nazionale (52.000 quintali all’anno), perderanno l’80-90% del loro bilancio.
“È una chiara emergenza”, dice Zaia condividendo l’idea di smaltire una grossa quantità di granchi blu con i biodigestori (lo smaltimento del dannoso crostaceo è un “problema grosso” e questa è un’idea “assolutamente vincente che cercheremo di autorizzare”) anche perché non possono finire tutti in tavola: delle 450 tonnellate catturate, solo 150 finiranno all’uso alimentare, e “questo dice quanto sia poco utilizzabile” e quanto poco farlo finire in padella, come aveva detto lo stesso Zaia pochi giorni fa, sia risolutivo. Si spera dunque nella dichiarazione di Stato emergenza, già chiesto l’8 agosto, perché spianerebbe la strada ad “ammortizzatori sociali, misure per gli imbarcati, aiuti e deroghe nei pagamenti… Insomma, potremmo avviare quell’accompagnamento” di sostegno al comparto “finchè la situazione non si stabilizza. Lo stato di emergenza non basterà ma aiuterà tantissimo”. Ma bisogna far presto: “Siamo molto preoccupati. C’è un ottimo rapporto con il Governo e il ministro Lollobrgida, ma a livello nazionale va capito che questo è un cataclisma che distrugge un comparto produttivo e identitario del nostro territorio”.