Nei pazienti trattati con statine con coronaropatia (CAD) e trigliceridi elevati, icosapent etile ha portato beneficio alla fisiologia coronarica, come valutato dalla tecnica FFR-CT
Secondo nuovi dati dello studio EVAPORATE – pubblicati online su “European Heart Journal – Cardiovascular Imaging”, nei pazienti trattati con statine con coronaropatia (CAD) e trigliceridi elevati, icosapent etile ha portato beneficio alla fisiologia coronarica, come valutato dalla tecnica FFR-CT (utilizzata per il calcolo della riserva di flusso frazionario derivata dalla TC rispetto al placebo con metodo HeartFlow).
Riduzione degli eventi ischemici, dato noto dal REDUCE-IT
Come riportato nei principali risultati precedenti dello studio EVAPORATE, i pazienti assegnati a icosapent etile hanno avuto riduzioni di più componenti della placca a 18 mesi rispetto a quelli assegnati al placebo. Ora sono comunicati nuovi dati derivati relativi a EVAPORATE tratti da FFR-CT su 47 pazienti (età media: 57 anni; 51% uomini) con 507 lesioni coronariche.
«Icosapent etile ha dimostrato di ridurre significativamente il carico di primi, successivi e totali eventi ischemici nei pazienti trattati con statine con malattie cardiovascolari o diabete e trigliceridi elevati nello studio REDUCE-IT» scrivono gli autori, guidati da Mark G. Rabbat, professore di radiologia e medicina e direttore della TC cardiaca presso la Loyola University di Chicago.
«Tuttavia», precisano, «i meccanismi che guidano questo marcato beneficio clinico non sono completamente noti. Nessuno studio fino ad oggi ha valutato l’impatto dell’icosapent etile sulla fisiologia coronarica».
Endpoint primario, variazione di riserva di flusso frazionario rispetto al basale
L’endpoint primario era la variazione del valore di FFR-CT al basale, a 9 mesi e a 18 mesi nel segmento coronarico distale del vaso più malato. Al basale, i valori di FFR-CT erano simili tra i gruppi (icosapent etile, 0,83; placebo, 0,84; P = 0,55), secondo i ricercatori.
Rispetto al placebo, riportano Rabbat e colleghi, icosapent etile ha migliorato l’endpoint primario a 9 mesi (0,01 vs. -0,05; P = 0,02) e a 18 mesi (–01,0 vs. –0,09; P = 0,03).
«Questo miglioramento precoce e prolungato di FFR-CT nei follow-up a 9 e 18 mesi offre una visione meccanicistica dei benefici clinici osservati nello studio REDUCE-IT» osservano gli autori. «I pazienti con malattie cardiovascolari o diabete accertati e un livello di trigliceridi a digiuno superiore a 135 mg/dL in terapia con statine possono essere buoni candidati per l’icosapentil etile.
L’esito della variazione della FFR-CT translesionale attraverso la lesione coronarica più grave per vaso a 18 mesi ha favorito numericamente il gruppo icosapent etile (-0,06 vs -0,09; P = 0,054), secondo i ricercatori.
«Questo è il primo studio che ha valutato l’effetto del farmaco utilizzando la FFR-CT e apre la strada ai futuri farmaci per utilizzare questa tecnica per valutare la risposta al trattamento e l’efficacia del farmaco» concludono Rabbat e colleghi.
I messaggi-chiave
- I pazienti con CAD e trigliceridi alti trattati con statine hanno avuto un impatto positivo sulla fisiologia coronarica con icosapent etile rispetto al placebo.
- Lo studio suggerisce che la FFR-CT può essere un modo per valutare l’effetto dei farmaci cardiovascolari.
Fonte:
Rabbat MG, Lakshmanan S, Benjamin MM, et al. Benefit of icosapent ethyl on coronary physiology assessed by computed tomography angiography fractional flow reserve: EVAPORATE-FFRCT. Eur Heart J Cardiovasc Imaging, 2023 Apr 21. doi: 10.1093/ehjci/jead063. [Epub ahead of print] leggi