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Ibis sacro per contrastare il granchio blu: gli esperti bocciano l’idea

Ibis sacro avvistato per la prima volta a Pescara

L’Ibis sacro potrebbe essere la soluzione contro il granchio americano che sta spopolando nelle coste adriatiche? Secondo gli esperti il rimedio potrebbe rivelarsi peggiore del male

Sta spopolando sui social la foto (di Mauro Ballarin) in cui si nota un Ibis che, nella laguna settentrionale di Venezia, acchiappa con il suo lungo becco un granchio blu, per divorarlo. L’uccello ‘sacro’ potrebbe diventare quindi un nuovo predatore del crostaceo americano che sta terrorizzando le marinerie dell’alto Adriatico? In realtà, potrebbe rivelarsi un rimedio peggiore del male, perché pure l’Ibis, originario dell’Africa subsahariana, è un animale forestiero, in competizione da anni con specie domestiche come gabbiani e non solo. Lo ha spiegato al ‘Mattino’ di Padova Alessandro Sartori, ornitologo e naturalista.

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“DOPO L’IBIS CHI LO SCACCIA PIÙ?”

“L’ibis è stato visto mangiare il gambero americano, altra disgrazia di importazione che infesta fiumi e canali”, spiega Sartori. Se quindi “la notizia è molto interessante, perché il granchio blu ha questi speroni ai lati che rendono difficile che tutti se ne cibino”, Sartori aggiunge però che “la natura ci ha messo tanti anni a creare un ecosistema che si autoregola, se l’uomo non muovesse le pedine vanificando equilibri secolari sarebbe meglio per tutti”. Insomma, non è detto che sia una buona idea usare una specie aliena come l’Ibis, invasiva non da oggi in Italia, contro un’altra specie aliena: ammesso che davvero possano mangiarsi tanti granchi ‘americani’, poi chi li scaccerebbe più dal loro nuovo habitat?

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