Fibromialgia spesso associata a disturbi gastrointestinali benigni


Fibromialgia significativamente associata a vari disturbi gastrointestinali benigni secondo i risultati di nuovi studi

Fibromialgia: studio genomico evidenzia una componente autoimmune. La ricerca italiana getta luce sull’origine della malattia, stabilendo la possibilità di nuovi approcci terapeutici

I risultati di uno studio trasversale retrospettivo hanno dimostrato che una diagnosi di fibromialgia era positivamente associata a una varietà di disturbi gastrointestinali benigni, ma non maligni, secondo i dati pubblicati sulla rivista Clinical and Experimental Rheumatology.

Molti pazienti con fibromialgia riportano sintomi gastrointestinali, come ha dimostrato uno studio precedente nel quale il 73% dei soggetti presentava disfunzione intestinale e il 63% periodi alternati di stitichezza e diarrea, rispetto a nessun sintomo in una coorte di controlli sani.

«Diverse ricerche hanno mostrato una maggiore prevalenza della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) tra i pazienti con fibromialgia, ma i dati riguardanti l’associazione tra fibromialgia e altri disturbi gastrointestinali sono stati relativamente trascurati» hanno scritto il primo autore Einat Savin e colleghi del Zabludowicz Center for Autoimmune Diseases presso lo Sheba Medical Center di Tel Hashomer e della Sackler Faculty of Medicine presso la Tel-Aviv University, in Israele. «Il nostro obiettivo era indagare l’associazione tra fibromialgia e disturbi gastrointestinali, sia di natura benigna che maligna».

I ricercatori hanno condotto uno studio utilizzando il database elettronico completo della più grande organizzazione di gestione sanitaria in Israele. I pazienti eleggibili con fibromialgia sono stati abbinati per età e sesso ai controlli.

L’obiettivo era valutare il legame tra la fibromialgia e i disturbi gastrointestinali benigni, tra cui IBS, ulcera peptica (PUD), celiachia, malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), colite ulcerosa e malattia di Crohn, nonché tumori gastrointestinali a carico di stomaco, fegato, pancreas, colon retto e del dotto biliare.

Informazioni demografiche come età, sesso, abitudine al fumo, stato socioeconomico e indice di massa corporea (BMI) sono state raccolte dal database elettronico Clalit Health Services (CHS).

Nell’analisi finale sono stati inclusi 18.598 pazienti con fibromialgia e quasi 37mila controlli. L’età media era di 56,6 anni e la maggior parte (91%) erano donne. I fibromialgici avevano maggiori probabilità di essere fumatori rispetto ai controlli (rispettivamente 37% vs 30%) e avevano un BMI più alto (29,07 vs 28,14). La maggior parte dei pazienti in entrambi i gruppi è stata classificata come di stato socioeconomico basso (45%) o medio (39%).

Fibromialgia positivamente associata a disturbi gastrointestinali benigni 
Una diagnosi di fibromialgia è risultata significativamente associata a GERD (odds ratio, OR, 2,62, P<0,001), ulcera peptica (OR 2,13, P<0,001), intestino irritabile (OR 4,61, P<0,001), malattia di Crohn (OR 1,85, P<0,001), colite ulcerosa (OR 1,81, P<0,001) e celiachia (OR 2,08, P<0,001).

Rispetto ai controlli, i soggetti affetti da fibromialgia avevano una maggiore prevalenza di IBS (rispettivamente 4,8% vs 1,1%), celiachia (0,7 vs 0,4%), malattia di Crohn (0,8% vs 0,4%) e colite ulcerosa (0,6% vs 0,4%).

Non sono tuttavia state osservate differenze significative per quanto riguarda le neoplasie gastrointestinali rispetto ai controlli. La regressione logistica aggiustata univariata e multivariata non ha mostrato differenze statistiche tra i due gruppi.

Come hanno fatto presente gli autori, lo studio aveva diversi punti di forza, tra cui l’essere uno dei più grandi trial disegnati per analizzare le comorbidità gastrointestinali nei pazienti con fibromialgia. Inoltre la progettazione basata sulla popolazione unita ai controlli abbinati ha ridotto il rischio di parzialità.

I limiti dello studio includevano invece la natura retrospettiva e trasversale, che potrebbe aver ostacolato qualsiasi conclusione basata sul rischio relativo di sviluppare disturbi gastrointestinali in questa popolazione di pazienti. Inoltre mancavano informazioni sulla temporalità e non erano disponibili i dati relativi ai criteri di diagnosi per varie malattie. Tuttavia i dati CHS vengono verificati sistematicamente e hanno dimostrato un’elevata validità in altri studi.

«I nostri risultati suggeriscono che la fibromialgia è positivamente associata a vari disturbi gastrointestinali benigni ma non maligni. Sono necessari ulteriori studi prospettici per esplorare questa associazione e convalidare i nostri risultati» hanno concluso.

Referenze

Savin E et al. Association of fibromyalgia with cancerous and non-cancerous gastrointestinal comorbidities: a cross-sectional study. Clin Exp Rheumatol. 2023 Apr 3. 

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