L’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha adottato la Risoluzione che rende operativa la PSSA del Mediterraneo Nord-Occidentale
L’80a riunione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), tenutasi a Londra, ha adottato la Risoluzione che rende operativa la PSSA del Mediterraneo Nord-Occidentale.
Una PSSA è un’area alla quale, per la sua importanza ecologica, socioeconomica e scientifica, viene riconosciuta dall’IMO una speciale protezione da impatti connessi al traffico marittimo e che pertanto è sottoposta ad un regime che consente di minimizzare tali impatti.
La PSSA del Mediterraneo Nord-Occidentale, che ricomprende il Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo e il Corridoio dei Cetacei spagnolo, è particolarmente interessata da una intensa navigazione marittima e dalla importante presenza di tali specie protette.
Nata da un’iniziativa congiunta di Italia, Francia, Principato di Monaco e Spagna, la PSSA consentirà di diminuire il rischio di collisioni con il traffico marittimo che costituisce una causa di mortalità rilevante per i cetacei, in particolare capodogli e balenottere comuni.
Nell’area sono previste misure di protezione quali la riduzione volontaria della velocità di navigazione che, nelle zone marine di maggiore presenza dei cetacei non potrà superare i 13 nodi e il rispetto di una distanza di sicurezza in caso di segnalazione della presenza di esemplari di cetacei per evitare episodi di disturbo o collisioni.
Inoltre, sarà attivato un sistema coordinato attraverso il quale le navi forniranno le informazioni relative agli avvistamenti alle Autorità competenti dei quattro Paesi, che le dirameranno a tutte le navi presenti nell’area.
Infine, le informazioni saranno trasmesse alla banca dati sulle collisioni con i cetacei, gestita dalla Commissione Baleniera Internazionale (IWC) anche a fini conoscitivi e statistici.
Queste misure potranno ridurre significativamente il rischio di collisioni, spesso fatali, e contribuiranno al contempo alla riduzione degli inquinamenti causati dalle navi, quale ulteriore beneficio della loro minore velocità, limitando in tal modo le emissioni in atmosfera connesse al traffico marittimo e favorendo il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.