Un viaggio interiore, introspettivo, in cui il lettore è spettatore dei pensieri nel nuovo libro di Giacomo Nanni “Viaggio intorno a una donna ferita”
«È fatta così la giornata, per quanto tu la pensi normale, in realtà può accaderti di tutto…».
Sono le parole di Carla, che al termine di una normale giornata di lavoro vedrà la propria vita e identità stravolte, cadendo, come spinta dagli eventi, in un baratro che farà riaffiorare vecchie ferite e ne causerà di nuove altrettanto profonde. Una frase che racchiude in sé il senso ultimo della nostra esistenza, della sua inafferrabile imprevedibilità.
Una storia che si sviluppa intorno a scheletri nell’armadio, delitti impuniti, colpevoli mai condannati, dove il passato – come al solito – torna a presentare i propri conti in sospeso nelle vesti di un familiare demonio, forse reale, o forse riemerso dalla coscienza di Carla.
Ma questo è anche un viaggio interiore, introspettivo, in cui il lettore è spettatore dei pensieri – che si fanno metonimia dell’universo femminile, troppo spesso violato, non rispettato, non compreso – e delle angosce più recondite della protagonista che piano piano si lascia travolgere, inghiottire da quello stesso sguardo che l’aveva annientata decenni prima.