CoARA, la Coalition for Advancing Research Assessment, ha l’obiettivo di riformare la valutazione della ricerca in Europa e oltre
Lo Steering Board di CoARA, la Coalition for Advancing Research Assessment, ha approvato la proposta di costituzione del National Chapter italiano presentata congiuntamente da Consiglio nazionale delle ricerche e Università di Bologna, sottoscritta da 45 organizzazioni italiane tra atenei, enti di ricerca e associazioni, tra cui l’ANVUR.
Obiettivo di CoARA – organizzazione che ha recentemente superato i 500 membri- è quello di riformare la valutazione della ricerca in Europa e oltre, aprendo la strada a un profondo ripensamento di come dovrebbe essere esaminata l’attività di ricerca, con evidente impatto sulla carriera dei ricercatori.
Tra i punti principali c’è innanzitutto la volontà di abbandonare una valutazione basata unicamente su parametri quantitativi legati alle pubblicazioni in rivista (che ha generato un meccanismo di “publish or perish”) aggiungendo la necessità di riconoscere il valore complessivo generato dei ricercatori, ampliando i concetti di “prodotto” della ricerca (non solo pubblicazioni, ma anche dati, software, protocolli) e di “attività” della ricerca (dando il giusto riconoscimento ad attività come la peer review, il mentoring, l’impegno sul fronte delle politiche). La convinzione è che questo ampliamento della prospettiva migliorerà non solo la qualità della ricerca, ma anche la cultura della ricerca.
Il National Chapter italiano, che partirà a settembre sotto la guida delle co-chair Francesca Di Donato (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e Francesca Masini (Delegata per la scienza aperta e i dati della ricerca dell’Università di Bologna), si propone di sensibilizzare la comunità nazionale verso la riforma promossa da CoARA, creando una rete attiva tra le organizzazioni aderenti per poter condividere buone pratiche e per discutere sulla revisione e lo sviluppo di criteri, strumenti e processi di valutazione della ricerca. Primo appuntamento è per l’8 settembre a Bologna, dove si terrà il kick-off meeting che ha anche l’obiettivo di estendere la partecipazione ad altre organizzazioni, e di avviare un confronto con gli altri National Chapter che si stanno costituendo e con i Working Group tematici che verranno approvati dalla Coalizione.
Il Prorettore alla Ricerca dell’Università di Bologna Alberto Credi, che ha inoltrato la proposta di National Chapter come proponente, esprime soddisfazione per questo risultato, sottolineandone il carattere di inclusività: “Alla proposta messa a punto dall’Alma Mater e dal CNR – dichiara – ha aderito l’85% dei firmatari italiani dell’Agreement, ovvero 45 organizzazioni su 53. È un segnale significativo di coesione e di impegno della comunità nazionale nel partecipare a questa iniziativa di importanza cruciale per il futuro della ricerca in Italia e in Europa”.