“Giocare col tempo” è il nuovo singolo dei Liv Charcot


Disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Argento”, il nuovo EP dei Liv Charcot, dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica “Giocare col tempo”

liv charcot

“Giocare col tempo” è una canzone diversa dal precedente singolo “Satana”, apparentemente fresca musicalmente, contrasta con un testo riflessivo. Il tutto produce un viaggio mentale: la vacuità del tempo di cui parla il brano si respira nell’apertura del pezzo in cui la mente, con la musica, vaga nel vapore dei synth e la voce in primo piano. L’atmosfera sognante cambia e si fa incalzante con l’entrata ritmica della chitarra e della batteria, fino ad arrivare al ritornello e al suo mantra: “libera la mente, torna al presente”. Infine, tutto si allontana, come un bel ricordo, un’occasione sfumata e sembra finire… ma poi ritorna, e tutto si ripete, circolare come il loop di tastiera che esce in “fade out”. Così la band ha di nuovo giocato col tempo.

Il singolo è stato prodotto da Lorenzo “Moka” Tommasini presso Macinarino Recording con la preproduzione di Nicola Porciani presso lo Studio20. Nel brano hanno suonato Lorenzo Cominelli (voce e basso), Tommaso Simoni (chitarra), Alessio Carnemolla (batteria) e Nicola Porciani (tastiere).

Spiega la band a proposito della nuova release: “Esiste un tempo reale e un tempo soggettivo, noi abbiamo accesso solo al secondo, continuamente distorto e alla mercè delle nostre emozioni: il tempo vola, il tempo si ferma. Questa dimensione, già poco definita, è soggetta ai ritmi imposti dalla società attuale, che ci rende praticamente impossibile vivere nel presente, pensare realmente e profondamente a quello che stai vivendo nell’attimo in cui lo vivi. E così la nostra mente vaga in continuazione avanti e indietro nel tempo, tra previsioni future e rielaborazioni del passato. Speranze, paure e ricordi. Non si può controllare. A volte, capita…”

Il videoclip di “Giocare col tempo” per la regia di Federico Anglano con protagonisti Aurora Casabona e Guido Frosini racconta di come le memorie possano essere calde e giocose ma allo stesso tempo fredde e malinconiche. In un’atmosfera sognante si esplorano i ricordi attraverso strumenti di un’altra epoca in grado di guardare al passato e svelare il nostro animo, ora leggero, ora pesante, mentre la musica può distrarci dal presente su uno sfondo in cui tutto ciò che luccica è oro.