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Stop alla convenzione con Anpi nelle scuole: Valditara spiega perché

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Stop alla convenzione con l’Anpi nelle scuole, Valditara: “Non hanno il monopolio della Resistenza. Faremo una convenzione con tutte le associazioni partigiane”

Il ministro dell’Istruzione fa chiarezza sul mancato rinnovo della convenzione, in scadenza nei prossimi giorni, fra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e ANPI, che sta facendo molto discutere.. “Si rilassino i professionisti della polemica politica. I valori dell’antifascismo sono anche i miei e la Resistenza è un valore prezioso. Il Ministero è impegnato a costruire una convenzione che coinvolga tutte le associazioni partigiane, perché la Resistenza non è monopolio dell’ANPI e i valori resistenziali devono essere patrimonio di tutti. Per essere ancora più espliciti la Resistenza non l’hanno fatta solo i comunisti, ma anche i cattolici, i liberali, gli azionisti e perfino i monarchici. Dunque, ci sarà una convenzione per far conoscere l’importanza della Resistenza nelle scuole, ma con tutte le associazioni partigiane e non con una soltanto”, ha dichiarato Valditara.

UNIONE STUDENTI: INACCETTABILE DECISIONE VALDITARA SU ANPI

Troviamo inaccettabile che il ministro Valditara abbia deciso, nel silenzio più totale, di non rinnovare l’accordo con Anpi per le lezioni di Resistenza e Costituzione nelle scuole. La possibilità di svolgere assemblee, lezioni, momenti di formazione sui temi della Resistenza e dell’Antifascismo viene meno. Il ministro già dai fatti di Firenze aveva dimostrato la non volontà nel prendere posizione sui temi della resistenza e dell’antifascismo, temi fondamentali e che fungono da imprescindibili pilastri per la democrazia”. È il commento dell’Unione degli Studenti in risposta alla decisione del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di non rinnovare la convenzione con l’Anpi.

“Il ministro Valditara, infatti, è chiaro come stia provando a forgiare un modello di scuola ben chiaro – si legge in una nota dell’Uds riportata dalla Dire (www.dire.it) -. Un modello di scuola che vede nell’umiliazione uno strumento educativo, un modello che vuole allontanarsi in toto dall’idea di didattica e scuola partecipativa, per andare nella direzione dell’autoritarismo e del nozionismo svuotato di ogni capacità critica necessaria per creare cittadini liberi e consapevoli. Un modello antifascista e partecipativo di scuola è un modello di scuola che educa a combattere le disuguaglianze e le oppressioni, nei luoghi della formazione e non”. “Ci è chiaro il modello che il ministro vuole mettere in campo a partire dal mancato rinnovo dell’accordo che permetteva all’Anpi di entrare nei percorsi didattici delle scuole per formare gli studenti rispetto ai temi della democrazia e dell’antifascismo. Abbattiamo la scuola del merito: il 17 novembre scendiamo in piazza in tutto il paese per lottare per un altra istruzione“.

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