Con la rimborsabilità del JAK 1 inibitore abrocitinib nelle forme gravi di dermatite atopica continuano ad aumentare le possibili opzioni terapeutiche per gestire la malattia
Con la recente rimborsabilità del JAK 1 inibitore abrocitinib nelle forme gravi di dermatite atopica continuano ad aumentare le possibili opzioni terapeutiche per gestire la malattia. Una relazione al congresso 2023 della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) ha fatto il punto sul paziente adatto al trattamento con il farmaco e ha presentato una prima esperienza di real life.
Per il trattamento della dermatite atopica grave, le terapie sistemiche avanzate oggi disponibili e rimborsabili da parte di AIFA sono gli anticorpi monoclonali dupilumab e tralokinumab e i JAK inibitori abrocitinib e upadacitinib.
Da fine da gennaio 2023 abrocitinib è rimborsato per gli adulti affetti da dermatite atopica grave con punteggio EASI di almeno 24 e candidabili alla terapia sistemica:
- se in assenza dei fattori di rischio indicati dall’Ema (età di almeno 65 anni, rischio aumentato di gravi problemi cardiovascolari come infarto del miocardio o ictus, fumatori o ex fumatori di lunga durata, a maggior rischio di cancro), in caso di fallimento (inefficacia, controindicazione, non tollerabilità) del trattamento con ciclosporina
- se in presenza dei fattori di rischio indicati dall’Ema, unicamente in caso di fallimento (inefficacia, perdita di efficacia, comparsa di eventi avversi, presenza di fattori che controindichino la terapia) di tutte le opzioni terapeutiche rimborsate nell’indicazione (ciclosporina e anti-interleuchine) ritenute clinicamente opportune/possibili dal medico curante
«Nella scelta della terapia sistemica occorre quindi valutare le indicazioni per tale trattamento, ovvero un’alta attività di malattia, un elevato carico di malattia soggettivo per il paziente (per esempio il prurito) e una risposta inadeguata al trattamento topico» ha sottolineato la dr.ssa Silvia Mariel Ferrucci, Responsabile Servizio di Dermatologia e Allergologia professionale, Policlinico di Milano. «A questo punto la scelta di abrocitinib come opzione può essere guidata dalla necessità di un rapido sollievo dal prurito, da un esteso interessamento delle aree sensibili, o da una preferenza del paziente per la terapia orale e da un costo terapia vantaggioso».
L’esperienza del Policlinico di Milano con abrocitinib
A oggi sono stati trattati con abrocitinib tre pazienti con un altro carico di malattia (EASI 24, 26 e 30), giovani (30, 37 e 42 anni), di sesso maschile, con punteggio NRS di prurito e sonno pari a 7 o 8, DLQI (Dermatology Life Quality Index) di 11/14/18, POEM (Patient-Oriented Eczema Measure) di 12/23/21, ADCT (Atopic Dermatitis Control Tool) di 11/14/19.
Le terapie pregresse erano dupilumab sospeso per inefficacia (primo paziente), tralokinumab sospeso per congiuntivite e baricitinib sospeso per non accesso alla terapia perché iniziata in Germania (secondo paziente), soggetto naïve con controindicazione alla ciclosporina (terzo paziente).
Esempio di caso clinico
Soggetto di 30 anni con dermatite atopica insorta in età infantile (early onset persistent), con punteggio EASI di 24 e interessamento del distretto testa-collo. Allo screening iniziale presentava comorbilità atopiche (blefaro cherato congiuntivite in terapia con ciclosporina, asma in terapia con LABA + ICS, rinite stagionale, poliposi nasale moderata, orticaria colinergica e da freddo). Le terapie precedenti sono state steroidi topici e sistemici, fototerapia, 2 cicli di ciclosporina sospesa per inefficacia e dupilumab per 3 anni sospeso per inefficacia.
Dopo l’esito positivo degli esami preliminari viene iniziata la terapia con abrocitinib al dosaggio di 100 mg al giorno. Dopo un mese il punteggio EASI è nettamente migliorato (da 24 a 6), così come il punteggio NRS di prurito e sonno (da 7 a 4 e da 7 a 2). I punteggio DLQI, POEM e ADCT scendono a 7 con un buon controllo di malattia e remissione a livello di volto e mani.
A un mese gli esami ematochimici sono nella norma, a parte una riduzione della conta neutrofila. Il trattamento è stato ben tollerato. Per favorire un’ulteriore riduzione del punteggio EASI al volto è stata aggiunta una terapia topica emolliente e cortisonica di lieve potenza.
Nel controllo a 2 mesi i parametri di malattia sono ulteriormente migliorati, con EASI azzerato, punteggi di prurito e sonno di 1 e 0. Gli esami ematochimici sono nella norma con risalita della conta neutrofila. I risultati ottenuti supportano il proseguimento della terapia con abrocitinib.
In sintesi sono potenzialmente candidabili al trattamento con abrocitinib i pazienti:
- naïve alla terapia sistemica, con un alto carico di malattia inteso anche come impatto sulla componente emotiva e sulla qualità di vita
- con risposta inadeguata o controindicazione alle terapie sistemiche convenzionali
- con intolleranza alle terapie sistemiche convenzionali
- con risposta subottimale ai farmaci biologici
- con intolleranza ai farmaci biologici
Referenze
Ferrucci SM. Abrocitinib: esperienza terapeutica in real life. 97° Congresso Nazionale SIDeMaST. Napoli 13-16 giugno 2023.