Asma: ricercatori hanno identificato valori di cut-off di alcuni biomarker di malattia con endotipo “T2-high” o malattia non controllata
Uno studio recentemente pubblicato su Annals of Allergy, Asthma & Immunology ha individuato i valori di cut-off di tre biomarcatori utili per classificare i pazienti con asma “T2-high” o non controllato: la conta degli eosinofili nel sangue, le IgE sieriche e i valori di FeNO.
Questi biomarcatori possono anche essere utilizzati per indicare quali pazienti potrebbero trarre beneficio dall’impiego dei farmaci biologici T2.
Disegno dello studio
Lo studio ha classificato 133 pazienti di età pari o superiore a 18 anni e affetti da asma in base al fatto che la conta degli eosinofili nel sangue (BEC) fosse pari o superiore a 300 cellule/µL, che le concentrazioni di IgE sieriche fossero pari o superiori a 120 ng/mL e che i valori di FeNO fossero pari o superiori a 25 parti per miliardo (ppb).
I pazienti con livelli più elevati di tutti e tre i marcatori T2 sono stati classificati come gruppo 1 (n = 23; 17,3%); quelli con livelli più elevati di uno o due di questi marcatori sono stati classificati come gruppo 2 (n = 87; 65,4%) mentre quelli con livelli più bassi di tutti e tre i marcatori sono stati classificati come gruppo 3 (n = 23; 17,3%).
La coorte comprendeva 57 (42,9%) pazienti con BEC più elevate, 79 (59,4%) con IgE sieriche più elevate e 61 (45,9%) con valori di FeNO più elevati.
Risultati principali
I ricercatori hanno riportato una moderata correlazione positiva tra le conte di eosinofili e i livelli di FeNO (coefficiente di correlazione di Spearman = 0,445; P <0,001).
I ricercatori hanno inoltre riscontrato una debole correlazione positiva tra le BEC e le concentrazioni di IgE (coefficiente di correlazione di Spearman = 0,173; P = 0,04), mentre non vi era alcuna correlazione tra le IgE e i livelli di FeNO (coefficiente di correlazione di Spearman = 0,073).
Rispetto al gruppo 3, il gruppo 1 presentava una percentuale maggiore di pazienti che facevano uso di dosi elevate di corticosteroidi per via inalatoria (ICS) (P = 0,03) nonché livelli di IgE, BEC e FeNO più elevati (P <0,001 per tutti) e, da ultimo, uno stato atopico più elevato (P = 0,04). Inoltre, il gruppo 1 presentava valori percentuali di FEV1 predetti più bassi (P = 0,03) e tendeva ad avere valori percentuali di capacità vitale forzata (FVC) e valori FEV1/FVC più bassi rispetto al gruppo 3.
La conta degli eosinofili nell’espettorato era pari al 38,8% ± 33,3% nel gruppo 1 e al 16% ± 31,2% nel gruppo 3 (P = 0,02). La conta dei neutrofili nell’espettorato era pari al 52,7% ± 36,7% nel gruppo 1 e al 75,8% ± 31,2% nel gruppo 3 (P = 0,01).
I livelli plasmatici di neurotossina derivata dagli eosinofili erano pari a 21,2 ± 12,3 ng/mL per il gruppo 1 e a 9,7 ± 4,9 ng/mL per il gruppo 3 (P = 0,001). I livelli di periostina nel siero erano pari a 82,7 ± 27,8 ng/mL nel gruppo 1 e a 70,1 ± 20,7 ng/mL nel gruppo 3.
In base alle linee guida GINA (Global Initiative for Asthma Control), 15 pazienti (11,3%) avevano un’asma non controllato, 48 (36,1%) un’asma parzialmente controllato e 70 (52,6%) un’asma ben controllato.
Nel gruppo 1, il 30,4% aveva un’asma non controllato, il 43,5% un’asma parzialmente controllato e il 26,1% un’asma ben controllato. Queste percentuali erano rispettivamente del 9,2%, del 36,8% e del 54% nel gruppo 2 e dello 0%, del 30,4% e del 69,6% nel gruppo 3.
I ricercatori hanno calcolato che i tassi di asma parzialmente controllato e non controllato erano significativamente più elevati nel gruppo 1 rispetto al gruppo 2 (RR = 1,608; IC95% : 1,152-2,243) e al gruppo 3 (RR = 2,429; IC95%:1,25-4,717), anche se non hanno riscontrato differenze tra i gruppi 2 e 3 (RR = 1,511; IC95%: 0,782-2,919).
Inoltre, il gruppo non controllato presentava conte di eosinofili più elevate (786,7 µL ± 324,5 µL) rispetto al gruppo parzialmente controllato (320,2 µL ± 37,1 µL; P = 0,02) e al gruppo ben controllato (279,1 µL ± 25,8 µL; P = 0,002).
ll gruppo con asma non controllato mostrava anche livelli di FeNO più elevati (54,3 ppb ± 9,9 ppb) rispetto al gruppo con asma ben controllato (28,8 ppb ± 3,5 ppb; P = 0,004). Pur non documentando il raggiungimento della significatività statistica, i ricercatori hanno affermato che il gruppo non controllato presentava anche concentrazioni sieriche di IgE più elevate rispetto al gruppo ben controllato (488,2 ng/mL ± 107,2 ng/mL contro 298,2 ng/mL ± 46,9 ng/mL).
I valori percentuali predetti di FEV1 sono stati pari al 66,2% ± 21,4% per il gruppo non controllato, al 92,6% ± 12,9% (P < 0,001) per il gruppo parzialmente controllato e al 95,6% ± 14% (P < .001) per il gruppo ben controllato.
Utilizzando le aree sotto la curva, i ricercatori hanno determinato i punti di cutoff per la previsione dell’asma non controllata. Questi sono stati pari a:
– 22 ppb per il FeNO,
– 161,4 cellule/µL per la BEC
– 85,9 ng/mL per le IgE
Riassumendo
Tali risultati, nel complesso, hanno confermato l’utilità delle BEC, delle concentrazioni sieriche di IgE e dei valori di FeNO come biomarcatori T2, in quanto i pazienti con livelli elevati erano caratterizzati dalla presenza dell’endotipo “T2-high” insieme a valori percentuali predetti di FEV1 più bassi e all’asma non controllato.
I pazienti con asma che presentano livelli elevati di questi biomarcatori, pertanto, possono essere candidati a trattamento ulteriore con farmaci biologici T2 anche se in trattamento di mantenimento con corticosteroidi per via inalatoria.
Bibliografia
Woo SD, et al. Ann Allergy Asthma Immunol. 2023;doi:10.1016/j.anai.2023.05.011.
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