I pazienti di sesso maschile e femminile hanno registrato miglioramenti di pari entità nell’asma grave e incontrollato grazie all’impiego di tezepelumab
I pazienti di sesso maschile e femminile hanno registrato miglioramenti di pari entità nell’asma grave e incontrollato grazie all’impiego di tezepelumab per un periodo di 52 settimane. Queste le conclusioni di uno studio presentato nel corso del congresso annuale dell’American Thoracic Society, tenutosi negli Usa a maggio.
Razionale e disegno dello studio
Le differenze legate al sesso nella prevalenza e nella gravità dell’asma sono ormai ben documentate da tempo, hanno ricordato i ricercatori durante la presentazione dello studio al congresso.
Nello specifico, la prevalenza di asma grave è decisamente maggiore nei pazienti di sesso femminile rispetto a quelli di sesso maschile, probabilmente in ragione dell’esistenza di cause genetiche ed epigenetiche, all’esistenza di differenze relative alla risposta immunitaria, all’assetto ormonale e a fattori ambientali.
Tezepelumab è un anticorpo monoclonale umano, avente come target linfopoietina timica stromale, o TSLP, una citochina epiteliale implicata nella patogenesi dell’asma.
In questa analisi post-hoc dello studio registrativo di fase 3 NAVIGATOR sull’impiego di questo farmaco in pazienti asmatici, i ricercatori si sono proposti l’obiettivo di esaminare, in particolare, le differenze di impatto del farmaco biologico sui pazienti di sesso maschile.
La coorte reclutata nel trial comprendeva 1.059 pazienti di età compresa tra 12 e 80 anni (36,5% di sesso maschile, 63,5% di sesso femminile) con asma diagnosticata dal medico.
Prima della data del consenso informato, i pazienti dovevano essere stati sottoposti a trattamento con corticosteroidi per via inalatoria (ICS) a medio o ad alto dosaggio – equivalenti di fluticasone a dosaggio superiore a 500 µg o impiego equivalenti per almeno 12 mesi – e a trattamento con un altro farmaco di controllo aggiuntivo – con o senza steroidi orali – per almeno 3 mesi. Inoltre, questi pazienti dovevano aver sperimentato almeno due episodi di esacerbazione nei 12 mesi precedenti l’inizio del trial.
I pazienti erano stati randomizzati a trattamento, ogni 4 settimane, con 210 mg di tezepelumab o con un placebo per via sottocutanea per 52 settimane.
Il gruppo di pazienti di sesso maschile era costituito da 193 pazienti randomizzati a tezepelumab e da 194 pazienti randomizzati a placebo, mentre il gruppo di pazienti di sesso femminile comprendeva 335 pazienti randomizzati a tezepelumab e 337 randomizzati a placebo.
Utilizzando un’analisi a misure ripetute, i ricercatori hanno esaminato le variazioni, dal basale alla settimana 52, dei valori di FEV1 pre-broncodilatazione, della percentuale predetta di FEV1, dei punteggi riportati all’Asthma Control Questionnaire (ACQ) e di quelli complessivi dell’Asthma Quality of Life Questionnaire in pazienti di età pari o superiore a 12 anni (AQLQ(S)+12).
Le caratteristiche di partenza dei pazienti dei due sessi presentavano alcune differenze, come sottolineato dagli autori nello studio nel corso della presentazione dello studio.
Il valore medio di FEV1 pre-broncodilatazione al basale, per esempio, era più elevato nei pazienti di sesso maschile rispetto a quelli di sesso femminile (+1,6 L).
Non solo: i pazienti di sesso maschile presentavano concentrazioni mediane di IgE totali più elevate, pari a 288,4 UI/mL, rispetto a quelli di sesso femminile, pari a 157 UI/mL.
Inoltre, una percentuale maggiore di pazienti di sesso maschile rispetto a quelli di sesso femminile era sensibilizzata ad almeno un aeroallergene perenne, il 69% contro il 61,3%.
Da ultimo, il 19,1% dei pazienti di sesso maschile e il 13,5 dei pazienti di sesso femminile presentava polipi nasali in comorbidità.
Risultati principali
Dall’analisi dei dati è emerso che, rispetto al placebo, la riduzione dei tassi annualizzati di esacerbazione asmatica nei pazienti in terapia con tezepelumab nel corso del periodo di studio è stata del 55% (IC95%:37%-67%) per i pazienti di sesso maschile e del 57% (IC95%: 45%-66%) per le pazienti di sesso femminile.
I tassi annualizzati di esacerbazione dell’asma nel gruppo placebo erano invece pari a 2,35 (IC95%: 2-2,75) per i pazienti di sesso femminile e a 1,69 (IC95%: 1,36-2,09) per quelli di sesso maschile.
I pazienti di sesso maschile hanno registrato miglioramenti numericamente maggiori dei livelli di FEV1 pre-broncodilaztazione per variazione assoluta del volume rispetto ai pazienti di sesso femminile (differenza quadratica medica[LS]: 0,19 L; IC95%: 0,11-0,28 vs. 0,1 L; IC95%: 0,04-0,16), entrambi rispetto al placebo.
I miglioramenti della percentuale predetta di FEV1 pre-broncodilazione osservati con tezepelumab rispetto al placebo, comunque, sono stati simili nei due sessi.
Quanto alle variazioni quadratiche medie dei punteggi ACQ-6 tra i pazienti in terapia con tezepelumab rispetto al placebo, queste sono state pari a -1,53 ( errore standard [SE], 0,08) per i pazienti di sesso maschile e a -1,54 (SE, 0,06) per le pazienti di sesso femminile (valori simili anche in questo caso).
Infine, le variazioni quadratiche medie dei punteggi AQLQ(S)+12 tra i pazienti in terapia con tezepelumab rispetto al placebo sono state pari a 1,45 (SE, 0,08) per i pazienti di sesso maschile e a 1,49 (SE, 0,06) per i pazienti di sesso femminile, a suggerire ancora una volta l’irrilevanza del genere sull’efficacia del trattamento.
Riassumendo
“Nel complesso – hanno concluso i ricercatori – tezepelumab ha ridotto in maniera simile in entrami i sessi le esacerbazioni e, al contempo, ha migliorato la funzione polmonare, il controllo dell’asma e la qualità di vita correlata allo stato di salute rispetto al placebo. Questi risultati suffragano ulteriormente, quindi, l’efficacia di tezepelumab in un’ampia popolazione di pazienti con asma grave e non controllato”.
Bibliografia
Kraft M, et al. Efficacy of tezepelumab in patients with severe, uncontrolled asthma by sex: Results from the phase 3 NAVIGATOR study. Presented at: American Thoracic Society International Conference; May 19-24, 2023; Washington, D.C.