Digital Markets Act: Aicel spiega le opportunità per le imprese


Aicel (Associazione italiana commercio elettronico) spiega l’impatto che il Digital Markets Act avrà nello sviluppo dell’e-commerce e nella crescita delle PMI

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La Commissione Europea con il Digital Markets Act ha ufficialmente designato le Big Tech considerate “gatekeeper”, ovvero le società o piattaforme digitali che ad oggi detengono il monopolio di ambiti (cosiddetti walled garden) di dati e informazioni a forte rilevanza economica. “La portata del provvedimento è enorme, determinerà un importante cambiamento nel panorama digitale con ripercussioni che riteniamo positive anche sull’e-commerce”, afferma Andrea Spedale, presidente di Aicel – Associazione italiana commercio elettronico.

I gatekeeper identificati dall’UE che dovranno adeguarsi alle nuove norme entro sei mesi sono Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (TikTok), Meta (Facebook e Instagram) e Microsoft.

Prosegue Spedale: “Non possiamo che esprimere soddisfazione per questa decisione, in rappresentanza dei nostri 1.300 operatori del commercio online, realtà medio-piccole che da sempre giocano un ruolo secondario in termini di trasparenza, tutele e libera concorrenza rispetto ai giganti del web. Essere riconosciuti gatekeeper impedisce di imporre condizioni inique e pone forti obblighi e limiti vincolanti al potere economico delle Big Tech. Favorire l’equilibrio del mercato significa tutelare al massimo i consumatori europei, creando un sistema più favorevole alla concorrenza da parte delle aziende di minori dimensioni”.

In particolare, nel settore del commercio elettronico Aicel prevede una serie di benefici all’entrata in vigore delle nuove regole. Continua Spedale: “L’impatto maggiore in termini di trasparenza e libera concorrenza sarà inerente al divieto di favorire suggerimenti dei beni e servizi delle grandi piattaforme al consumatore, dando loro maggiore rilevanza e migliore indicizzazione, rispetto all’offerta degli altri merchant. Con il DMA inoltre sarà vietato tracciare i dati dei consumatori al di fuori delle proprie piattaforme senza un preventivo consenso. Infine, riteniamo un passo rivoluzionario per il settore l’interoperabilità e la possibilità di accesso ai dati per consentire a tutti gli operatori di giocare ad armi pari. Con l’entrata in vigore del DSA (Digital Services Act) dallo scorso 26 agosto e con il DMA ora, si disegnerà un nuovo scenario di mercato di cui vedremo gli effetti nei prossimi mesi. Abbiamo ragione di credere che le Pmi italiane sapranno cogliere questa opportunità che rappresenta una vera occasione di crescita nel mondo e-commerce”.